All’Astea servono idee chiare e non inopportune dichiarazioni

 

RECANATI. Nota di Antonio Baleani – Lista per Recanati. Sono trascorsi oltre quattro anni da quando come componente del consiglio di amministrazione ho lasciato l’Astea, una delle più belle e grandi realtà della gestione dei servizi pubblici delle Marche. Una realtà sulla quale ho lavorato con impegno e convinzione per dieci anni per unire i servizi di un territorio che supera i confini provinciali e per dare una dimensione aziendale tale da realizzare le economie di scala necessarie per essere concorrenziale sul libero mercato.

Ricordo perfettamente i continui e furibondi attacchi di Fiordomo, in quel tempo consigliere di opposizione assolutamente contrario alla fusione delle due aziende di Recanati-Osimo e alla nuova società Astea fondata esattamente dieci anni fa..

Oggi è chiaro a tutti che la strategia societaria della fusione fu la carta vincente per il futuro della gestione dei servizi nel territorio, anche perché attualmente molte altre società più piccole delle Marche accusano forti sofferenze ecomico-finaziarie dovute proprio alle loro ridotte dimensioni.

All’indomani dell’insediamento della nuova assemblea dei soci dopo le elezioni amministrative del 2009, sono state radicalmente cambiate le strategie aziendali di Astea in seguito alla modifica dello statuto societario, subendo così negli ultimi anni una forte battuta di arresto. È venuto a mancare anche quel trend di sviluppo necessario specialmente dal lato delle aggregazioni che è sempre stato uno dei primi obiettivi per cui è stata anche costruita la nuova sede di Chiarino come posizione strategica logistica verso il territorio maceratase.

L’altra grave carenza è relativa alla mancata valorizzazione delle ottime risorse umane e delle professionalità presenti in Astea che rappresentano la vera forza e la vera ricchezza della società sia in termini tecnico-amministrativi che di strategica ed essenziale fidelizzazione della clientela.

In un momento di notevoli cambiamenti in cui doveva essere mantenuta la massima collaborazione con il socio privato che ha guidato la società per i primi dieci anni con criteri industriali e con una figura altamente competente, con il cambiamento dello statuto attuato si è ritornati al vecchio sistema della nomina politica, cumulando le cariche di Presidente e Amministratore Delegato nella stessa persona.

Le recenti vicende riportate dai giornali, tra cui quelle giudiziarie e il consistente insoluto relativo al mancato introito delle bollette, con in più le inopportune dichiarazioni e polemiche del Sindaco di Recanti in pieno pulpito di piazza, sono tali da minare gravemente la credibilità e la serietà di Astea e tra l’altro giungono in un momento poco opportuno, in un periodo di delicate trasformazioni in cui l’azienda deve dimostrare la sua credibilità per non rischiare di essere frantumata e ingoiata in un sol boccone dai leoni nazionali e internazionali.

Sarebbe auspicabile che l’assemblea dei soci manifesti di avere idee chiare e si muova nell’interesse degli utenti, superando dissidi e conflitti e dimostrando a fatti che l’Astea è una grande realtà, con l’abbandono della nomina politica dell’Amministratore Delegato.

L’Astea ha sempre vinto le sue battaglie sul mercato contro i giganti grazie al suo modo operare vicino ai clienti offrendo servizi con vari sportelli aperti al pubblico e proprie maestranze operanti sul territorio, così da porsi in modo differente rispetto alle altre società più grandi, le quali si servono di sub appalti e non potrebbero mai svolgere il medesimo ruolo con le stesse modalità di rapporto con gli utenti.

Recanati 29-04-2013



 

 

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