Un treno per non dimenticare

 

Giovedì prossimo, 16 maggio, con inizio alle 10,30, presso l’Auditorium del Centro Mondiale della Poesia di Recanati (Piazzale Santo Stefano) si terrà la manifestazione intitolata “Un Treno per non dimenticare”.

L’evento è stato organizzato dal Sindacato dei Pensionati della CGIL (SPI) in collaborazione con l’ANPI, la Rete degli Studenti Medi e l’Istituto Professionale di Stato “Bonifazi” e, nel corso dello stesso, verranno presentate le interviste e le foto realizzate durante il viaggio in treno che ha condotto 500 giovani ed anziani nei campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau. Nel corso dell’incontro, cui parteciperanno gli studenti delle quarte e quinte dell’Istituto Professionale, i rappresentanti della Rete Studenti Medi dello SPI e dell’ANPI, verranno ripercorsi i momenti salienti di questa riuscitissima esperienza sociale ed umana che ha permesso agli studenti ed agli anziani di parlare e discutere, vivere le medesime intense emozioni di fronte agli scempi del nazifascismo, creando un positivo rapporto fra generazioni costruito sulla speranza di un futuro più sereno. Nel corso della mattinata ci sarà spazio anche per delle letture (a cura di Andrea Mondozzi) che presenteranno le testimonianze raccolte fra i partecipanti al viaggio, ma anche fra alcuni superstiti di quegli eventi e per visionare dei filmati che sono stati girati sia lungo il viaggio, sia nei campi di concentramento.

E’ opportuno ricordare che questa iniziativa dello SPI ha raccolto anche l’adesione del Presidente della Repubblica e che al viaggio ha preso parte anche la Segretaria Nazionale, Carla Cantone.

“Le parole Resistenza, Libertà, Campi di concentramento – ha dichiarato il Segretario Provinciale dello SPI di Macerata, Antonio Marcucci – non sono state dimenticate, anzi! Questo vuol dire che anche i giovani di oggi, come quelli di allora, quelli che sono stati protagonisti della Resistenza, hanno dentro la voglia di costruire qualcosa di positivo. Avendo partecipato al viaggio posso essere testimone di questo scambio intergenerazionale sorto spontaneamente nel treno e rinsaldato da tanti momento vissuti in comune. Ed è positivo perché sta lì a dimostrare che giovani ed anziani non sono contrapposti, che non c’è (né vuole esserci) una guerra fra generazioni. Il problema vero, probabilmente è un altro: trovare la possibilità di tornare a stare più spesso insieme, giovani ed anziani, come è avvenuto in questo viaggio”.

 

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