RECANATI. Senza particolari emozioni l’assemblea dei soci della Banca di Credito Cooperativo di Recanati-Colmurano che si sono ritrovati, ieri mattina, nella sede del Policentro 2000 per l’approvazione del bilancio 2012 e la sostituzione del consigliere Marina Guzzini, dimessasi nel febbraio scorso. A prendere il suo posto è stato Luciano Tacconi, eletto con 249 voti, mentre la sua diretta concorrente, Emanuela Serenelli, commercialista, ha ottenuto solo 100 preferenze.
A vivacizzare il dibattito ci hanno pensato sopratutto l’avvocato Gerardo Pizzirusso, già l’anno scorso a capo della cordata di minoranza alla presidenza della Banca, Marco Lorenzini, Stelvio Gironella e lo stesso Nazareno Agostini, ex sindaco di Montelupone e ora consigliere provinciale. Pochi i soci in sala: al momento della votazione del bilancio, approvato a larga maggioranza, erano presenti 362 soci con 55 deleghe: numero decisamente inferiore rispetto all’assemblea dell’anno scorso e agli attuali 3.401 soci della BCC. C’è da registrare di positivo l’incremento, in questo ultimo anno, di 450 nuovi soci, che hanno portato in cassa circa 270mila euro, e 414 nuovi conti correnti.
Il bilancio 2012 si è chiuso, ha detto il presidente Alberto Niccoli, con una perdita di esercizio di 2.765.000 euro comprensivo della sanzione ministeriale di un milione e 571 mila euro. Banca Italia ha, comunque, accettato il piano di risanamento e quindi dovrebbe essere imminente l’erogazione del prestito subordinato, di circa 13 milioni di euro, che dovrebbero mettere in tranquillità l’istituto di credito di Piazza Leopardi. In assemblea si è ribadito di nuovo, con forza, che la maxi ammenda ministeriale è scattata per irregolarità in materia di antiriciclaggio, accertata dalla Guardia di Finanza 5 anni fa, ed è relativa al mancato controllo sulla tracciabilità dei pagamenti di alcune operazioni bancarie effettuate da un imprenditore di Appignano. Niccoli ha fornito, infine, spiegazioni sul licenziamento, ad inizio anno, dell’ex direttore Romolo Sartoni che ha citato la BCC per un milione di euro fra buona uscita e risarcimento del danno che ritiene di aver subito dalla cessazione di questo rapporto. “Ma noi siamo tranquilli, ha detto Niccoli, tanto è vero che non abbiamo accantonato in bilancio una tale cifra”.