In Area Vasta 3 si sta decidendo sul futuro del Laboratorio Analisi di Recanati e su altri servizi, prima ancora dell’approvazione definita della nuova riorganizzazione e trasformazione dei piccoli ospedali in Casa della Salute? Come è possibile?. Eppure sembra che le cose siano proprio così, stando a quanto scrive la civica FIt che da’ addirittura per certo che dal primo luglio “chiuderà il laboratorio analisi, declassato a semplice punto prelievi con la presenza di un solo, o forse due infermieri e due amministrativi. Non sarà dunque presente il medico che è invece necessario in caso insorgano problemi al paziente o per consulenze ad hoc. Tutto ciò in contrasto con gli accordi precedenti (che prevedono almeno la presenza di un medico e di un tecnico per gli esami dei pazienti ricoverati, ndr), contenuti nel piano sanitario regionale.” Sarcastico il gruppo Fit, su questo ulteriore declassamento dell’ospedale, con la perdita del laboratorio analisi, cosa, dice, che farà “felice, in particolare, il segretario del PD recanatese, proprietario del punto prelievi privato distante poche centinaia di metri da quello pubblico presso l’ospedale. Del declassamento del laboratorio analisi pubblico è ben contento anche un consigliere comunale del PD. Quest’ultimo è infatti amministratore della società civitanovese che gestisce il suddetto punto prelievi privato recanatese. Punto prelievi privato ubicato illegittimamente a Recanati nei locali della Croce Gialla in violazione di convenzione scritta tra il Comune e la Croce Gialla stessa. Poiché questi due enti chiudono un occhio o anche entrambi, ciò che è illegittimo diventa di fatto possibile.” Dal sarcasmo amaro all’invettiva contro quelle forze politiche che stanno permettendo senza alzare un dito, la “demolizione del laboratorio analisi al Santa Lucia”, che altro non è che “il naturale proseguimento di uno smantellamento iniziato ad aprile del 2012 con la chiusura del Materno infantile”. In fibrillazione il personale del laboratorio analisi, che non sarebbe comunque “disposto volontariamente” ad essere allontanato dal proprio posto di lavoro e da un servizio che in tanti anni di impegno ha contribuito a rendere efficiente e punto di riferimento prezioso per migliaia di utenti del territorio. Nubi si addenserebbero anche sulla lungodegenza dell’ex medicina dove i posti letto potrebbero scendere a 25, più cinque a disposizione dei medici di famiglia e sul Punto di primo Intervento per il quale si ipotizza la chiusura di notte del servizio. Il sindacato autonomo, FSI, ha assicurato che vigilerà sulla corretta procedura di mobilità del personale e sul rispetto degli accordi sanitari regionali.