Le ruspe nei giorni scorsi hanno completamente divelto le pompe di benzina e gasolio, le pensiline e il gazebo che da anni resistevano alla normativa e alle tante polemiche per la loro collocazione all’interno delle vecchie mura sforzesche della città, proprio laddove, nella parte sottostante, un tempo c’era il campo da gioco della palla a mano di leopardiana memoria. L’impianto era uno dei più vecchi della città e sino a poco tempo fa era gestito da Alderano Prosperi e la sua famiglia al completo che ora ha traslocato la sua attività nell'area di servizio di Palazzo Bello, fuori dal centro storico. La sua demolizione, più che per ragioni di sicurezza o di tutela del patrimonio urbanistico della città, nasce dal piano di razionalizzazione sul territorio da parte dell'Eni che sta cercando di concentrare i suoi servizi in aree più attrezzate e facilmente usufruibili per spazio, logistica e viabilità
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