Senza stipendio da dodici mesi i tre dipendenti del centro Studi. Corvatta si appella al Comune

E’ dal maggio 2014 che i tre dipendenti del Centro Nazionale di Studi Leopardiani non vedono più una busta paga malgrado che dal 2010, sempre per ragioni economiche, il loro rapporto di lavoro si è ridotto del 50% con un contratto part-time che ha sostituito quello a tempo pieno. Una situazione pesante per le stesse famiglie dei tre lavoratori determinata in parte anche dalla decisione della giunta Fiordomo, nel 2009, all’indomani del suo insediamento alla guida della città, di dichiarare nulla la convenzione stipulata tra Comune e Centro Mondiale della Poesia, stipulata nel 2004, che contemplava il versamento annuale di 75.000 euro a favore  di quest’ultimo. Parte di quel contributo veniva poi girato al Centro Nazionale di Studi Leopardiani perché il personale dipendente era comune ai due Enti, così come molte iniziative culturali. Chiuso quel rubinetto con un atto unilaterale da parte del Comune, il Centro ha iniziato ad avere difficoltà nel gestire la propria attività e soprattutto ad assicurare ai tre dipendenti il regolare pagamento degli stipendi. Ora il presidente Corvatta ha preso carta e penna e ha inviato una lettera al primo cittadino e all’assessore al bilancio Antonio Bravi invitandoli ad un incontro per “riprendere, si legge, un utile rapporto di collaborazione con l'Amministrazione comunale di Recanati che fin dalla fondazione dell'Ente è stata una dei protagonisti della sua vita.” Nello stesso tempo, nel tentativo di risolvere il problema dei tre dipendenti, ha avanzato la proposta al sindaco di versare in anticipo al Centro Studi tre rate delle quote associative corrispondenti alla durata amministrativa del Cda (scadenza 2017), con il vincolo di usare, si legge, “questa Sua generosa disponibilità solamente per coprire gli stipendi arretrati dei dipendenti.” La quota annuale di adesione, che il Comune da tempo paga all’Ente di Cultura, è di 10.000 euro. Corvatta, quindi, chiede che, oltre alla quota 2015, siano anticipate anche quelle dei due anni successivi in modo che con 30.000 euro possa far fronte al pagamento degli stipendi e degli arretrati fin qui accumulati. Corvatta ricorda che, con la firma del decreto di nomina da parte del Ministro ai Beni Culturali, il Cda ha ripreso la sua attività avviando un processo di riorganizzazione e di rilancio che culminerà, quanto prima, con un'assemblea straordinaria dei soci per approvare le modifiche statutarie. “Con questo spirito, conclude Corvatta, mi rivolgo a Lei per ritrovare un'auspicata intesa affinchè si possano portare avanti quelle iniziative che sono patrimonio della nostra comunità, mi riferisco alle Celebrazioni leopardiane, ai premi per il Concorso Tesi di Laurea e al Convegno Internazionale leopardiano che, con cadenza quadriennale, è previsto per il 2016. Queste iniziative sono state possibili nel corso degli anni grazie al contributo finanziario che l’Amministrazione Comunale ha sempre garantito; per questa ragione Le chiedo di incontrarla, per condividere l'organizzazione di  questi progetti.”

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