E’ DAVVERO PASSIONE O ALTRO ?

Per le prossime  elezioni  regionali  nelle Marche  si presentano  274  candidati consiglieri,oltre i candidati Governatori,per le elezioni comunali a Macerata i candidati consiglieri sono addirittura  607,oltre i candidati  Sindaci,per le elezioni comunali a Loreto i candidati consiglieri  sono 60,oltre i candidati Sindaci.

Questi dati si limitano alle sole realtà a noi prossime.

In tempi di forte disaffezione politica,di crisi dei Partiti,come quelli che stiamo attraversando,trovo incoraggiante un simile quadro perché farebbe  pensare ad un ritorno quanto mai  necessario  della passione politica,di un diffuso interessamento alle vicende della cosa pubblica.

A tal proposito il  pensiero  vola  spontaneamente  ai  miei giovanili  ricordi  degli  anni immediatamente successivi  alla fine della Seconda  Guerra  mondiale,quando,alle mie prime e precoci,confuse,esperienze  politiche vedevo la vita intensa e febbrile,la grande e sincera partecipazione di tante persone,che si svolgeva all’interno delle diverse Sezioni di partito allora collocate nel centro storico,del PCI,del PSI,del PSDI,nei locali della ex Casa del Fascio in Corso Persiani,della DC all’inizio della Piaggia Castelnuovo.

Bisognava  ricostruire  il  Paese distrutto dalla guerra,rinsaldare un sistema democratico ai primi passi succeduto al ventennio della dittatura fascista,e la gente comune,la collettività nel suo insieme,aveva grande sensibilità per queste problematiche e si impegnava.

Ma per evitare ingenue illusioni e per tenere  i piedi per terra,è necessario nelle presenti circostanze accertare fino in fondo l’assoluta sincerità di intenti,l’autentica buonafede di chi si candida alle pubbliche funzioni.

Nel merito trovo seri motivi di perplessità nelle normative in atto,a tutti i livelli,che regolano i trattamenti economici riconosciuti ai rappresentanti  politici.

Ancora  nel mese di luglio 2014,in un articolo molto dettagliato,il FATTO  QUOTIDIANO  riferiva  che un nostro Deputato  percepiva  circa 163.000 € netti all’anno ed un Senatore 172.000.In Germania,Paese con una situazione economica ben diversa dalla nostra,il trattamento economico di un Parlamentare non superava i 120.000 € l’anno.

Non dispongo di dati relativi ai trattamenti economici dei livelli inferiori,Regioni,Province,Comuni,ma sento parlare sempre di decine e decine di migliaia di Euro.

I Gruppi  parlamentari  si scannano su altri argomenti,ma non su questo.

Tutto ciò  in un contesto di crisi economica devastante e senza precedenti che distrugge l’esistenza di tante persone e che per me personalmente,ma debbo considerarmi senza dubbio fortunato,significa godere,dopo ben quarant’anni di contribuzione,di una pensione netta di 19.076 € annui nel 2012 che scende,causa la crisi,a 18.782 nel 2014,e non si dimentichi che la  pensione  proviene  da  salario personale differito accantonato  durante  la vita  lavorativa.

La disponibilità a ridimensionare  in misura  decente quei trattamenti  economici riferiti in precedenza  deporrebbe in termini significativi a favore della sincerità e buonafede di quanti si accingono ad impegnarsi in politica.

Gianni Bonfili.

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