CANDIDATURE POCO APPREZZABILI.

Cari  lettori  di  Radioerre,

pur  non  avendo   alla  mia  età  nessuna  esigenza  di  accreditarmi  presso l’opinione  pubblica,e tantomeno di impegnarmi  a  beneficio  di  qualche parente o amico  impegnati  sulla  scena  politica,non  rinuncio  ad  esprimere  liberamente  i  miei  giudizi  sulle  varie  vicende  politiche  locali  e  non  locali.

Ciò,nonostante  le  molte  controindicazioni  derivanti  dai  commenti  ostili   e  negativi,peraltro  legittimi, che  di  solito  accompagnano  le  mie  note,e  che  sono  sempre ,con  la  mia  totale,assoluta,disapprovazione  morale,sviliti  da  un  anonimato  che  dimostra  soltanto  l’inconsistenza  della  spina  dorsale  dell’interlocutore  e  che  non  tutela  affatto  la  libertà  individuale,come  taluno  sostiene  con  poca  lungimiranza,anche  si  esprimessero   con  lo  strattagemma  del  nome  inventato.

Dai Tribunali  dell’Inquisizione  o  da  quelli  Speciali  dell’epoca  fascista  l’Italia  si  è  liberata  da  tempo  ed  ha  conquistato  diritti  di  libertà  individuale  che,nella pratica,dovrebbero  essere  difesi  ad  ogni  costo,a meno  che  non  si  abbia  nostalgia  per  quei  tempi  passati.

Fatte  queste  premesse,vengo  al   tema  con  le  seguenti  brevi  considerazioni.

Risulta,e  non  si  tratta  di  speculazioni,che  alle  prossime  elezioni  regionali  i  vari,si  noti  bene  i  vari,schieramenti  in  lizza  presentano  candidati  o  CONDANNATI,seppur  non  in  via  definitiva,per  i  reati  più  diversi,o  RINVIATI  a  giudizio  a  vario  titolo.

Siamo  di  fronte  a  candidati,che  alla  fine  magari  risulteranno  incolpevoli,da  mettere  sullo  stesso  piano  di  tutti  gli  altri come  giustamente  vuole  il  garantismo,e  che  sono  sicuramente  portatori  di  voti.

Quest’ultimo   è,a  mio  giudizio,il  vero  motivo  che  induce  i  vari  Partiti  a  candidare  queste  persone.

Le  perplessità  per  queste  scelte  mi  pare  non  siano  fuori  luogo.

La  credibilità,la  stima,della  politica  e  dei  Partiti  sono  ridotti  all’osso  per  tanti  motivi,persone  a  posto  disponibili  ad  impegnarsi  probabilmente  ce  ne  sarebbero  se  l’arena  politica  venisse  risanata,il  degrado  del  Paese  è  allarmante,i  problemi  per  la  loro  enormità  richiederebbero  l’apporto  delle  migliori  risorse,non  sarebbe,perciò,necessario  oltre  che  opportuno  per  i  Partiti  effettuare  scelte  più  oculate,costasse  anche  consensi?

Alla  lunga  ne  guadagnerebbero,è sicuro,ma  i  beneficiari  potrebbero  essere  esponenti  diversi  da  quelli  oggi  in  gara,e  questo  potrebbe  spiegare  l’adattamento  attuale,così  poco  apprezzabile.

Un  no  netto  all’antipolitica,ma  un  sì  forte  e  chiaro  alla  buona  politica.

Gianni  Bonfili.

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