Un’altra paurosa voragine si è aperta ieri mattina nella parte alta del Colle dell’infinito, nel viottolo di terra che dal convento di Santo Stefano, oggi sede dell’istituto Professionale, conduce alla sommità della Parco leopardiano dove campeggiano i primi versi della celebre lirica de l’Infinito. L’ufficio tecnico ha provveduto a transennare i due lati dell’ingresso del percorso pedonale per evitare che studenti e turisti s’inoltrino nel punto dove si è aperta una grossa buca, profonda diversi metri, che si è portata dietro un pezzo di strada. Altri guai per il bel Colle che costituisce un patrimonio dell’umanità ma che non sembra più reggere la lenta ed inesorabile corrosione dell’intera struttura ad opera degli agenti atmosferici e dell’incuria dell’uomo. La voragine si troverebbe proprio all’altezza della vecchia grotta che dall’antico convento delle suore conduceva all’esterno del monastero. Una parte, quindi, del Colle da ieri è interdetta a chi visita questo luogo caro alla poesia leopardiana, con gravi danni all’immagine della città.
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