COMUNICATO STAMPA
Loreto, 13 giugno 2015
– Le Dimissioni –
Nella serata del 8 giugno u.s., senza conoscere i dettagli della questione che mi veniva attribuita e della rilevanza delle verifiche che dovevano essere effettuate, in una condizione non del tutto serena, mi sono sentito a dover annunciare le mie dimissioni. Come facilmente comprensibile mi sentivo di dover dare un forte segnale di lealtà e correttezza nei confronti di tutto il gruppo e del progetto di "ADESSO LORETO". Progetto nel quale ho profondamente creduto e per il quale ho dato ogni energia fisica e morale perché lo stesso potesse ottenere il risultato elettorale che poi ha, effettivamente, ottenuto. Ritenevo in quel frangente che l'unico atto possibile fossero le mie dimissioni, come del resto dichiarato con un comunicato stampa. Tali dimissioni ritenevo potessero essere l'unico modo per lasciare indenne il Sindaco, il gruppo ed il progetto da qualunque strumentalizzazione che nulla aveva a che fare con loro. Senza formalità e presa una penna ed un foglio ho vergato le mie dimissioni consegnandole a mano al Sindaco Niccoletti il quale pregavo di trattenerlo per protocollarlo il giorno seguente. Quel foglio nelle sue mani era la garanzia per tutti che, qualunque fosse stato il bene del gruppo e del progetto, sarebbe stato perseguito anche a costo della rinuncia ad ogni mia carica in seno al neo eletto consiglio comunale. Tuttavia, come si suol dire "la notte porta consiglio", all'indomani e dopo aver ben pensato su quanto accadeva, mi convincevo che le dimissioni erano un atto assolutamente sovrabbondante e non necessario. Al contrario di quanto avevo dichiarato, la lealtà nei confronti degli elettori doveva essere estrinsecata attraverso il mantenimento del ruolo che i cittadini di Loreto mi hanno assegnato con ben 310 preferenze. Le dimissioni erano da considerarsi come una sorta di ammissione di colpa o l'ingenerare un sospetto di colpevolezza che rifiuto recisamente e che è del tutto inesistente. Sostenuto anche dalle centinaia di messaggi di incoraggiamento e di solidarietà pervenutimi dai vari cittadini ho ritenuto quindi di farmi restituire dal Sindaco la mia lettera di dimissioni. Sindaco che mi ha sempre manifestato la sua immutata stima e solidarietà. Pur ringraziando il Sindaco per il gesto di apprezzamento e di considerazione ho comunque ritenuto di sostenere la squadra e il progetto attraverso la mia partecipazione al governo della città sedendo unicamente nei banchi dei consiglieri di maggioranza senza richiesta alcuna di deleghe assessorili rimandando, eventualmente, ogni altro tipo di impegno, alla definizione di questa paradossale vicenda.
– La vicenda –
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La paradossale vicenda che mi vede, mio malgrado, protagonista non ha certamente i contorni che strumentalmente in questi giorni sta passando nell'opinione pubblica irretita da una informazione partigiana ed assolutamente incompleta. Per sommi capi la vicenda è la seguente.
Ritornato alla fine del 2013 dalle Filippine ove la natura ha provocato una catastrofe e drammi umani di proporzioni indicibili, mi sono sentito di fare qualunque cosa per reperire beni per alleviare le sofferenze di quel popolo. Solo chi non ha potuto vedere di persona il cataclisma e la condizione di quelle popolazioni può rimanere indifferente ad una simile calamità. Ho pertanto costituito e regolarmente registrata nel gennaio 2014 una associazione denominata "AIUTIAMOLI SUBITO" con la finalità di raccogliere fondi per l'acquisto di beni da destinare alle popolazioni delle Filippine. L'associazione si proponeva anche la collaborazione con il locale gruppo di Protezione Civile istituito presso il Comune di Loreto attraverso il quale avevo appunto partecipato da volontario alla missione. L'associazione voleva essere uno strumento più snello e rapido nel reperire questi fondi per dare quella solidarietà operativa che spesso ci si propone, ma che altrettanto spesso non si riesce ad ottenere. Quindi, quale Presidente di detta associazione e venuto a conoscenza della possibilità per la "Fondazione Opere Laiche Lauretane" di disporre della somma di € 1.000,00 da donare come contributo al gruppo comunale, personalmente chiedevo ed ottenevo tale contributo. Nella richiesta indicavo correttamente il nome dell'associazione e del conto corrente di questa. Le "Opere Laiche Lauretane" bonificavano tale somma alla fine di gennaio 2014 sul ridetto conto. Inoltre ho dato ampia pubblicità di tale iniziativa anche al fine di sollecitare la sensibilità di altre persone ed infatti veniva effettuato un altro versamento da parte di un privato. La mia convinzione che la somma sarebbe stata più utile all'associazione "AIUTIAMOLI SUBITO" muoveva dal fatto che i €. 1.000,00 anche qualora fossero stati dati al gruppo di protezione civile, sarebbero entrati nel "calderone" complessivo della tesoreria comunale con la probabilità che tale somma non potesse essere redistribuita nello specifico capitolo della protezione civile poiché capitolo già determinato in sede di bilancio. La protezione civile infatti non ha propria capacità patrimoniale distinta da quella comunale. Ebbene per quanto sopra viene spontaneo dire: delle due Cuna. O la "Fondazione Opere Laiche Lauretane" attraverso il suo Presidente sig. Cappellacci – o chi per lui – ha effettuato il versamento, ha compreso ed accettato la finalità della donazione che andava a fare (essendo, lo si ribadisce, assolutamente chiaro il conto ed il nome dell'associazione beneficiaria); oppure la "Fondazione Opere Laiche Lauretane" ha compiuto una leggerezza, contraria ad una propria delibera e senza alcuna oculatezza effettuando un versamento errato. In tal secondo caso mi domando come possa un tale errore essere scaricato su di me in maniera così pilatesca.
Soprattutto inizio ad avere il sospetto che l'errore non sia tale e si stiano scaricando su di me responsabilità altrui e che dovrebbero portare alla rimozione di tutti i responsabili di un simile errore per poi accorgersene, a distanza di oltre un anno e mezzo ed al termine di una campagna elettorale. Auspico quindi che eventuali "guerre" per il mantenimento di poltrone e quant'altro non vengano combattute sulla mia pelle.
In seguito l'associazione da me presieduta ha dovuto constatare che la esigua cifra raccolta non permetteva l'acquisto e l'invio di un congruo quantitativo di attrezzature e beni di prima necessità. Pertanto considerati anche i costi di gestione del conto corrente provvedevo a spostare nella cassa dell'associazione quanto pervenuto.
Verso la metà del mese di maggio 2015, anche consigliandomi con ('allora Commissario Prefettizio, mi convincevo sempre più che la somma era opportuno fosse data nuovamente al gruppo di protezione civile del Comune di Loreto e quindi provvedevo a versare € 1.000,00 nelle casse comunali.
-1 profili legali-
La conferenza stampa si è resa necessaria per via della campagna di denigrazione portata da notizie non sempre genuine ed al fine di far cessare congetture populistiche e che poco hanno a che vedere con la verità. La circolazione di notizie imprecise, strumentali spesso ad una azione politica che preferisce interpretare i malumori delle persone per farne poi urla che non trovano alcuno sbocco di governo unitamente all'inaccettabile denigrazione ed offesa di una persona che ha l'unica colpa di aver agito per portare concreta solidarietà ad una popolazione colpita da una grave disgrazia, non è più accettabile. Appare utile evidenziare che un simile atteggiamento non è più tollerabile e verrà fatto oggetto di denuncia alla competente Procura della Repubblica. Le illazioni che vanno oltre modo fuori dal diritto di critica e di cronaca non verranno quindi tollerate ulteriormente. Tutta la vicenda di cui sopra è stata fetta oggetto, in data 1 giugno 2015 di segnalazione, da parte del Commissario Prefettizio. La segnalazione è stata ritenuta necessaria al fine di verificare la correttezza della procedura seguita. Ebbene il sig. Bruni non risulta assolutamente indagato o quant'altro. Tale condizione si acquisisce solo al termine di accertamenti seri e approfonditi i quali sono in corso e che sono ancora limitati a verificare la stessa fondatezza della segnalazione (o meglio se la stessa può avere una qualche rilevanza).
Allo stato, sotto un profilo strettamente giuridico, emerge dalla documentazione che la richiesta non può aver ingenerato alcun errore poiché il sig. Bruni non può in alcun modo spendere il nome del Comune (non essendone il legale rappresentante), non può impegnare il gruppo di protezione civile poiché non ne è il legale rappresentante e quale Assessore poteva solamente coadiuvare il Sindaco nella sua funzione di governo senza alcuna capacità amministrativa e di contrarre. Il sig. Bruni, come ha realmente fatto, ha agito in nome e per conto dell'associazione che presiede ed ha richiesto – ed ottenuto – legittimamente un contributo. Altre e diverse sono le responsabilità da appurare. Ad esempio come sia possibile commettere errori, non accorgersene e poi, disinvoltamente, tentare di scaricarsi di ogni responsabilità. Sarebbe addirittura risibile sostenere di aver effettuato un versamento senza sapere a chi tale versamento era diretto e giustificando tale dazione invocando l'errore indotto. Errore per altro inesistente e corroborato da imprecisate informazioni assunte in altrettante imprecisate discussioni. Va rammentato a chi assume la responsabilità di amministrare che l'oculatezza e la padronanza dell'attività che assume non consentono comode distrazioni o pseudo tali
Per tutto quanto sopra si ritiene utile lasciare che le verifiche giungano a compimento e che la politica si occupi delle questioni politiche. Lasciando quindi ad ogni organo istituzionale i propri compiti riconosciuti dalla legge ristabilendo quella utile e giusta serenità necessaria al compimento di ogni lavoro.
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