La Scuola dell’ Infanzia Villa Teresa e la Scuola Media Patrizi dell’ Istituto comprensivo B. Gigli hanno concluso la scuola con un’esperienza di continuità in verticale sulla conoscenza dei batteri decompositori.
La progettazione strutturata dalle insegnanti delle due scuole ha posto come obiettivo fondamentale uno scambio di informazioni sulle conoscenze rispetto al contenuto, prima di accedere al laboratorio con il microscopio.
Questa esperienza didattica ed educativa ha accomunato tutti gli studenti: la consapevolezza delle proprie preconoscenze attraverso la comunicazione e la decontestualizzazione sono alla base della metacognizione e diventano strumento per nuovi apprendimenti.
I bambini della scuola dell’infanzia, sezione quattro anni, hanno raccontato le fasi della sperimentazione attraverso cui hanno scoperto che “nella terra ci sono degli esseri viventi invisibili”e presentato la relativa documentazione dell’esperimento: l’ ipotesi, l’esperimento con la registrazione simbolica dei dati e la verifica.
Gli studenti della scuola media hanno fatto una lezione con audiovisivi sull’importanza dei batteri e hanno mostrato diversi tipologie di decompositori.
Il laboratorio con il microscopio ha entusiasmato i bambini della Scuola dell’ Infanzia che hanno potuto “conoscere quei esseri viventi invisibili” che avevano mangiato la foglia che ogni bambino aveva osservato per tanto tempo decomporsi nella propria vaschetta dell’esperimento. Gli studenti della scuola media se ne sono accorti e hanno riferito alla loro insegnante di essere stati sorpresi del modo consapevole con cui i bambini hanno esposto il processo della ricerca e del modo in cui si servivano delle immagini per raccontare. Dall’altra parte i bambini ascoltavano con attenzione la lezione dei “ragazzi grandi”.
Questo articolo vuole essere un documento di “buona scuola”, come tanti altri, fatta dagli studenti soggetti attivi dell’apprendimento e non fruitori passivi di contenuti e dagli insegnanti attenti al processi di apprendimento che non hanno bisogno né di meriti, né di premi per continuare il loro lavoro né di assumersi competenze che non gli spettano come ad esempio promuovere la scuola attraverso il contributo dei privati.
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