Conservatorismo e miopia nella vicenda dell’ex Grottino per l’assessore Taddei

La vicenda del “Grottino”- Colle dell’Infinito che in queste settimane riempie i giornali locali merita dal mio punto di vista alcune puntualizzazioni.

 La prima è un dato oggettivo e cioè che il Grottino si trova li dagli anni ’60 e che anzi rappresentava con il suo juke-box una delle poche attrattive per i giovani Recanatesi dell’epoca. Quindi chi oggi definisce inopportuna la presenza di quel locale arriva con forte ritardo o quanto meno dimostra una scarsa attenzione ai fatti. Se poi vogliamo entrare nel merito, è fuor di dubbio che una struttura posizionata in quei luoghi vada migliorata e riqualificata, ma per poter fare questo c’è la necessità di cedere la proprietà a un soggetto imprenditorialmente capace che difficilmente effettuerebbe l’investimento restando affittuario per pochi anni senza la certezza che da l’essere proprietari. Inoltre il Grottino è adiacente a Porta Nuova e dire che quello sia Colle dell’Infinito lo ritengo quantomeno una forzatura; è vero che per Leopardi l’Infinito essendo un luogo dell’anima era ovunque vivibile ma arrivare fino a questo punto è un nonsenso. E’ inutile ricordare poi che il tutto resterebbe comunque sotto lo stretto controllo della Sovrintendenza,con tutti i rischi del caso.

Il secondo punto che è strettamente legato al primo riguarda invece il “conservatorismo" che negli ultimi trenta anni ha bloccato lo sviluppo della città in nome dell’intoccabilità e quindi della chiusura totale a tutto quello che avrebbe potuto dare una spinta al rinnovamento e all’arricchimento della nostra comunità. Stranamente solo per l’edilizia questi stop negli anni non hanno mai funzionato. Basti pensare all’assenza di locali per giovani e all’impegno che i pochi attualmente presenti mettono per proseguire l’attività; locali malsopportati qui e invece accolti a braccia aperte nelle città vicine. Analoga situazione per i commercianti locali che cercano con determinazione di sopravvivere, ai quali si è fatto credere che la presenza sul territorio cittadino di centri commerciali li avrebbe danneggiati, con il risultato che i centri commerciali sono stati costruiti nei paesi limitrofi e che il commercio cittadino ne ha risentito ugualmente con la beffa del mancato arricchimento locale.

Dopo tanti treni persi forse è il caso tutti quanti di fare fronte comune ricordando come il bene di Recanati non è solo quello dell’amministrazione pro-tempore ma è quello di tutti i cittadini che restano. Questo è il momento di iniziare a costruire e non quello dei distinguo e dei personalismi che sono leciti ma intempestivi e infruttuosi. Verrà poi il tempo,una volta superati gli scogli,per potersi mettere in mostra e aspirare ad ogni legittima aspettativa personale.

Armando Taddei – Lista Civica Recanati

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