Non ci sono più scuse: ora tocca proprio a Beniamino Gigli

Ora tocca a Gigli. Era scivolato di un anno il progetto di celebrare con importanti iniziative il centenario del debutto del tenore recanatese, avvenuto al Teatro Sociale di Rovigo il 14 ottobre del 1914, con la giustificazione che non si poteva perdere il momento favorevole offerto dal film su Leopardi, “il Giovane Favoloso”, per non dare il giusto risalto a questo evento e per promuovere una campagna promozionale per la città e l’intero territorio. Ma ora, come dicevamo, tocca a Gigli, lo hanno promesso più volte sia il sindaco Fiordomo che l’assessore Soccio anche perché il positivo afflusso turistico di questa estate ha mostrato, ancora una volta, come il tenore abbia tantissimi estimatori. Luigi Vincenzoni, nipote del tenore, ha contato dal registro delle presenze, posto all’interno della tomba dello zio, almeno un'ottantina di visitatori a settimana: “provengono da tutta Italia e anche dall’estero e ci sono anche tanti giovani, generalmente studenti di musica.” Ma perché il prossimo anno sia l’anno del “Gigli favoloso” bisogna muoversi e in fretta. Gira voce che l’amministrazione comunale voglia affidare al tenore e maestro Pietro Ballo la direzione artistica degli eventi gigliani. “Se è così ben venga, afferma soddisfatto Pierluca Trucchia, presidente dell’associazione B.Gigli, ma agli annunci bisogna far seguire fatti concreti.” Come quello, ad esempio, del restauro della tomba posta nel cimitero cittadino. Trucchia non ci sta proprio a far passare l'idea che sia necessario un impegno finanziario di circa 100 mila euro come è stato più volte ribadito dal primo cittadino. L’associazione Gigli si era proposta di prendersi in carico per molto meno tutta l’operazione di recupero dei dipinti interni al mausoleo, opera di Politi su disegni del Biagetti, e della impermeabilizzazione dell’intera struttura. Per il sindaco, però, non è possibile affidare l’intervento ad associazioni perché si tratta di un’opera pubblica. “Cosa assolutamente non vera, replica Trucchia, perché ci sono esperienze di altri Comuni che hanno fatto lavori proprio grazie al contributo volontario delle stesse associazioni che, a proprie spese, hanno messo a posto un’opera pubblica. Ci siamo informati e si può fare e è da molto tempo che l’associazione Gigli ha chiesto al Comune di mettere mano alla tomba, naturalmente dietro il controllo e la direzione dell’ufficio tecnico. Per quanto riguarda le spese, ho sentito che il preventivo è salito a 100 mila euro. Noi ne abbiamo diversi, che si aggirano dai 25 ai 28.000 euro, redatti da professionisti del restauro e garantiti almeno per altri 20 anni. Mettiamoci poi conto che la direzione dei lavori e il progetto in questo caso sarebbero gratuiti.”

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