Il sindaco di Genova, che guida una maggioranza di centro sinistra, ha stoppato la proiezione del film “Israele – Il Cancro” della regista e attivista Samantha Comizzoli, che doveva tenersi nelle sale del Municipio II. Marco Doria, primo cittadino del capoluogo ligure, non la pensa, quindi, come il sindaco di Recanati Francesco Fiordomo. Venuto a conoscenza delle polemiche che avevano coinvolto il comune leopardiano, dove il film è stato proiettato il primo settembre scorso nel civico museo di Villa Colloredo Mels con il patrocinio “tecnico” (venne definito così dallo stesso Fiordomo), ha provveduto ad annullare la serata dichiarando che "i valori che questa amministrazione promuove e intende rappresentare sono quelli della pace e della convivenza serena di popoli e stati…” Anche in questo caso ad intervenire con una dura lettera, simile nei contenuti a quella inviata al sindaco di Recanati, è stato l’ambasciatore israeliano a Roma, Naor Gilon: “Nessuno dovrebbe avere il diritto di definire uno Stato o una persona, un ‘cancro’. Sono passati settantacinque anni da quando gli ebrei furono paragonati ad una ‘epidemia da eliminare’. Per questo, quando qualcuno descrive Israele – lo Stato del Popolo ebraico – un ‘cancro’, so molto bene, credetemi, che cosa intende veramente (…) Per tutto quanto sopra illustrato, Vi chiedo di prendere le distanze da eventi di questo genere. Simili occasioni, infatti, non aiutano la pace in Medio Oriente ma fanno da sponda a chi sostiene pubblicamente l’odio e la violenza. Specie nei giorni in cui il terrore dilaga nelle strade di Israele.”
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