“La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività” Art. 32 della Costituzione Italiana. Lo stato Italiano quindi tutela la salute come “diritto fondamentale”. Cosa significa? Che lo Stato deve garantire ai propri cittadini il diritto ad accedere all’assistenza sanitaria. Dove siamo arrivati? Ad una nuova "riorganizzazione della sanità regionale" in base alla quale l'ospedale di Tolentino rischia di subire altre modifiche che peggiorerebbero il servizio offerto ai cittadini e per cui tutti noi paghiamo le tasse. Siamo arrivati alla chiusura del punto di primo intervento e alla riduzione dei posti letto, siamo arrivati al depauperamento totale della struttura ospedaliera così come l'abbiamo conosciuta fino ad oggi. Siamo arrivati alla chiusura di un punto di primo intervento che andrà ad intasare la già complessa situazione di Macerata.
Ma perché tagliare quando è invece necessario continuare ad investire sul Servizio Sanitario Nazionale, affinché continui ad essere un diritto fondamentale?
Quanto deve “costare” la sanità? Quanto basta per curare al meglio le persone che ne hanno bisogno. Tutte. I dati ufficiali, invece, ci dicono che circa 10 milioni di italiani non possono curarsi come dovrebbero perché non se lo possono permettere.
La spesa sanitaria italiana è all’incirca di 100 miliardi di euro all’anno: troppi? Pochi? Quel che è certo è che questo si riferisce al costo per lo Stato e non a quanto viene speso per curare le persone. E allora cosa c’è in quei 100 miliardi l’anno? Un uso poco razionale delle risorse e il profitto in tutte le sue forme, nelle strutture pubbliche e in quelle private “convenzionate”. Che sono “aziende” non più “ospedali”. Il profitto stimato sulla sanità si aggira intorno ai 25 miliardi di euro annui. E se si iniziasse a tagliare da lì? Forse nessun punto di primo intervento verrebbe chiuso.
La politica ha introdotto nella sanità il profitto. Ha trasformato gli ospedali in aziende. L’obiettivo non è più la salute ma il fatturato. Piuttosto che fare tagli alla sanità bisognerebbe tagliare il profitto. La sanità privata deve affiancarsi, ma non sostituirsi a quella pubblica e Stato e Regione, in questo caso, in quanto Istituzioni rappresentanti i cittadini, devono difendere e tutelare il Servizio Sanitario pubblico, il suo valore, dando ad esso gli strumenti necessari per ammodernarsi e proiettarsi nel futuro senza invece impoverire i piccoli territori dei servizi fondamentali come sta accadendo di fatto e come sta per accadere a Tolentino.
Ambra Ruggeri (Cantiere Altre Marche Sinistra Unita) e PCdI Tolentino
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