Benvenuti a Recanati, città della Poesia e dei Pozzi Petroliferi

Qualcuno ha mai chiesto ai Recanatesi se per caso gradissero la trivellazione di un pozzo per gli idrocarburi, proprio sotto casa loro?


Perché questo è esattamente quello che sta per avvenire a Chiarino, a 1.9 Km da Recanati, comune che èstato incluso per intero in una concessione petrolifera, centro storico e Luoghi Leopardiani paradossalmente compresi. Il tutto alla totale insaputa dei cittadini. In tempi in cui, con l’operazione “Città del Giovane Favoloso”, Recanati sale spesso agli onori delle pagine
culturali, esaltata per le sue potenzialità ambientali e paesaggistiche oltre che per la sua vocazione turistica, nessuna informazione giunge al mondo riguardo alle trivelle che sono in procinto di sventrare il suo territorio. Persino i recanatesi ne sono pressoché all’oscuro. Nemmeno la loro amministrazione, che pure da tempo è a conoscenza del progetto, ha ritenuto doveroso come minimo informarli. Tantomeno essa ha finora opposto una resistenza concreta a questa speculazione pericolosa.


La Compagnia Generale Idrocarburi – COGEID, società attualmente titolare del progetto di Chiarino presentato già nel 2010, aspetta solo l’ok definitivo da Regione e Governo, per iniziare la ricerca di un presunto giacimento di metano a 800 metri di profondità ed eventualmente avviare l’estrazione nell’area in questione. Area già definita dal Piano Regolatore come “Zona Agricola di Salvaguardia Paesistico-Ambientale”, già classificata dalla Regione “a pericolosità moderata per le frane” e già contraddistinta da un “rischio sismico 2”, cioè appena sotto il livello delle zone a rischio di eventi catastrofici. Era solo lo scorso anno, quando la Commissione Scientifica Internazionale ICHESE, incaricata dalla Regione Emilia Romagna di individuare possibili relazioni tra le attività estrattive e il sisma di ormai 3 anni fa, aveva concluso che non era possibile escludere “la possibilità che le azioni inerenti lo sfruttamento di idrocarburi” nelle vicinanze dell’epicentro “possano aver contribuito a innescare l’attività sismica del 2012 in Emilia".


Inoltre, un altro aspetto dei rischi connaturati alle trivellazioni, oltre a quello dei potenziali danni ambientali, riguarda la pericolosità per la salute umana: si utilizzano, infatti, per le perforazioni sostanze irritanti e spesso nocive, così come non sono rari gli incidenti come incendi e blow-out (eruzione incontrollata di idrocarburi in pressione, da un pozzo), la cui possibilità è addirittura prevista nelle carte del progetto di Recanati. E pensare che i funzionari della Regione Marche hanno addirittura escluso che la trivellazione di Chiarino andasse sottoposta alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale.


Quello di Recanati fa parte di un disegno complessivo, reso possibile dallo “Sblocca Italia” di Renzi, nel quale si vaneggia di un’ Italia a petrolio. Il 22% della terraferma marchigiana, cioè 215.000 ettari, sarà setacciato alla ricerca di idrocarburi e, di fronte alla costa, sono invece 450.000 gli ettari di mare concessi. Come succede da tempo in alcune zone del paese, laddove cementificazione, trafori e trivellazioni vengono prima del bene comune, a occuparsi di salvaguardare il territorio non sono più le istituzioni, ma i cittadini. Si riuniscono in movimenti, associazioni, comitati e difendono le loro città, la montagna, il mare, da scelte politiche senza visione del futuro e da speculazioni devastanti e a vantaggio di di pochi.


Anche a Recanati, è nato un comitato spontaneo di cittadine e cittadini autorganizzati, a difesa dei nostri territori e di tutti quelli minacciati da progetti distruttivi, e in primo luogo contro il pozzo Vasari 2 di Chiarino, un progetto rischioso e di forte impatto sulle persone e sul territorio. Il comitato è aperto. Chiunque desideri un futuro respirabile e democratico per sé e per i propri figli è il benvenuto. Chiediamo al Sindaco di incontrarci in un Consiglio Comunale Aperto sul tema. Potete trovarci in piazza, al mercato del sabato.

Nessuna trivella a Recanati. Che si tratti dell’Infinito, di Castelnuovo, di Villa Teresa o di Chiarino, per noi non fa differenza.

Recanati, 17 ottobre 2015

;

Lascia un commento