Pretesto per la richiesta di inserimento del punto all’ordine del giorno erano state le recenti dimissioni dei consiglieri di amministrazione dei due enti avvenute, tuttavia, in situazioni completamente diverse, e su questo si è molto dibattuto con punti di vista differenti, ed anche diametralmente opposti, tra i consiglieri di maggioranza e di minoranza.
Non è mancata comunque la possibilità di discutere delle prospettive e delle linee programmatiche dei due enti e su queste si sono anche evidenziati pareri unanimi tra i vari gruppi rappresentati in Consiglio.
Per quanto concerne gli IRCER è emersa con chiarezza la volontà del Sindaco di procedere velocemente alla ricostituzione del CdA per consentire alla Fondazione di affrontare da subito le grandi sfide che la attendono. E’ anche emersa nelle fila della maggioranza la condivisione della necessità che l’Ente allarghi i suoi orizzonti a nuovi servizi nel settore socio-assistenziale e non solo, quale supporto all’attività già svolta dal Comune in questo campo in relazione ai crescenti bisogni della cittadinanza. Peraltro tale aspetto era già ben presente nel programma amministrativo con cui l’attuale maggioranza si era presentata alle elezioni del 2014 ottenendo un largo consenso.
E’ stato anche ribadito il concetto che un CdA proposto dal Sindaco, pur con tutta la sua autonomia, debba in ogni caso impegnarsi il più possibile per raggiungere gli obiettivi programmatici tracciati dall’Amministrazione da cui è stato nominato.
Per Astea invece le dimissioni dei cinque componenti di parte pubblica (i due rappresentanti del socio privato sono rimasti al loro posto), concordate con le amministrazioni che rappresentavano, sono state determinate da due motivi:
- Il primo di carattere formale, anche se ha la sua importanza, fa riferimento al mancato rispetto della normativa sulla parità di genere negli organi amministrativi e di controllo degli enti partecipati da soci pubblici in quanto era presente una sola donna su sette componenti. Per la verità la questione era già stata posta un anno fa, al momento del rinnovo del Cda, e soltanto il Comune di Recanati si era adeguato alla legge già in vigore proponendo un uomo ed una donna!
- Il secondo di carattere più sostanziale era legato al venir meno del rapporto di fiducia tra il Sindaco di Osimo ed il Presidente ed Amministratore Delegato di Astea, di nomina dello stesso Sindaco, per motivi tutti legati a dinamiche interne al Comune di Osimo, ma tuttavia da non trascurare visto che si tratta del socio di maggioranza relativa con quasi il 40% di azioni della società. Sicuramente non aiuta in questa fase l’incertezza politica in cui si muove il Comune di Osimo, considerato che il giudizio sul risultato del ballottaggio alle elezioni comunali del giugno 2014 è ancora pendente davanti al Consiglio di Stato e la sentenza si conoscerà tra alcuni mesi.
Nella discussione sono state anche affrontate le importanti problematiche che Astea si trova ad affrontare in questa fase e che riguardano i vari settori di attività in cui opera.
Si è parlato delle prospettive nelle gare per l’affidamento della distribuzione del gas che interesseranno gli ambiti territoriali di Ancona e Macerata2 in cui Astea svolge attualmente la propria attività ed alle quali la Società dovrà partecipare con tutte le carte in regola per assicurarsele.
Infine discutendo della gestione del Servizio Idrico Integrato, ma il discorso vale anche per la Raccolta dei rifiuti, è stata ribadita la necessità che, considerato che per poter ottenere e mantenere gli affidamenti “in house” di tali servizi la Società dovra essere interamente pubblica, si pone il problema di una profonda riorganizzazione societaria con la quota di partecipazione del socio privato, Consorzio GPO, che dovra essere ricollocata o liquidata, ma in quest’ultimo caso si renderà necessario reperire le ingenti risorse finanziarie indispensabili per l’operazione.
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