Ha suscitato scalpore e indignazione fra gli studiosi ed appassionati del poeta Leopardi la notizia che la biblioteca del Centro Nazionale Studi Leopardiani è al freddo senza riscaldamento accesso in quanto è stata sospesa l’erogazione del gas metano a causa di alcune bollette non pagate. In queste ore sui media e sullo stesso Centro Studi fioccano messaggi di solidarietà e l’invito al Comune di mettere da parte ogni diatriba e garantire che questo gioiello culturale non venga abbandonato all'oblio del tempo. Ad augurarsi che il presidente della commissione cultura, Andrea Marinelli, riesca nel suo intento di riconciliare gli animi è Raffaele Urraro che, dopo aver insegnato italiano e latino nei Licei, ora si dedica esclusivamente al lavoro letterario. “Non conosco la problematica, scrive, so, però, che il CNSL è un'istituzione che il Comune di Recanati non può lasciar morire. Tutti noi, che abbiamo a che fare con gli studi leopardiani, abbiamo sempre trovato nel Centro collaborazione e grande disponibilità. Sono convinto che Marinelli ce la metterà davvero tutta per ricomporre la questione: per il CNSL, per il Comune di Recanati, per tutti gli studiosi leopardiani.” Gli fa eco Loretta Marcon scrittrice, filosofa, studiosa di Leopardi da molti anni tanto da aver creato il gruppo facebook "Club amici di Giacomo (Leopardi)." “Personalmente, scrive, sono molto dispiaciuta per questa situazione che vede languire un Centro culturale di grande importanza che nel passato ha vissuto momenti gloriosi. Giacomo è di tutti e il Centro che lo rappresenta non va abbandonato!” Il cenacolo di studio, di cui fa parte, da tempo sta cercando di portare avanti iniziative diverse per incoraggiare giovani studiosi (e non solo) a frequentare "da vicino" Giacomo Leopardi anche attraverso la consultazione dei tanti testi della biblioteca del CNSL. “A questo scopo, comunica, è partita una sottoscrizione per l'istituzione di un premio per tesi di laurea triennali (che attualmente manca).” C’è anche chi si preoccupa delle condizioni dei tre dipendenti che, oltre ad non essere pagati da mesi, lavorano pure al freddo. Maria Grazia da Genova esprime tutta la sua solidarietà e preoccupazione: “Mi dispiace che facciano crollare una realtà così importante.” Poi mette in guardia: “pare evidente che la volontà sia di snobbare e far crollare questo centro. Rammento che quando si fa crollare una realtà importante e culturale, qualunque essa sia, ne segue sempre un periodo di decadenza.” Qualcuno avanza addirittura il dubbio che il Centro Nazionale Studi Leopardiani possa trovare una nuova sede più confortevole a Napoli, anche in virtù della provenienza di gran parte dei membri del Comitato scientifico dello stesso CNSL. “Anche se avvenisse (ma mi auguro fortemente di no) Napoli non sarà mai Recanati, grida sconcertato Gian Paolo. Dov'è l'orgoglio di noi recanatesi?”
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