Alla mensa dei poveri si mangia ma non si paga

Dovrà dare presto spiegazione il Comune del perché sia indietro nei pagamenti della sua quota parte dei costi della mensa dei poveri, il cosiddetto “Convivio”, servizio istituito nel marzo di due anni fa e la sua gestione pratica è stata affidata all’associazione di volontariato presieduta da Emilio Romoli. Nell’accordo Comune-Ircer i costi del servizio, circa 5 euro ogni utente per una spesa annua preventivata di 40 mila euro, sono suddivisi fra i due Enti per cui l’Amministrazione dovrebbe rimborsare alla Fondazione due euro a pasto.

La mancata liquidazione dell’importo dovuto ha spinto il consigliere di minoranza Maurizio Paoletti a presentare urgentemente un’interrogazione a risposta scritta perché all’interno degli Ircer è forte la preoccupazione che, a forza di scaricare sempre più oneri finanziari sulle spalle della Fondazione, alla fine l’ente scoppi e decida, per ripianare il bilancio, di far rivalsa sugli ospiti della casa di riposo attraverso un aumento delle rette che, a dire la verità, sono ancora tra le più basse in provincia. Ipotesi che, però, viene respinta con forza dal vice presidente dell’Ente, Alfredo Moretti.

Le preoccupazioni economiche della Fondazione Ircer, però, non finiscono qui. C’è da ricordare, infatti, che l’Ente ha perso, da circa un anno, l’affitto di circa 40 mila euro annue per un locale di sua proprietà a Piazzale Europa occupato da un supermercato che si è trasferito in una nuova struttura distante pochi metri realizzata insieme alla cosiddetta Piazza Verde.

Inoltre a breve, si parla del mese di marzo, dovrebbe entrare nella casa di riposo una nuova figura professionale, quella del coordinatore sanitario, che la legge prevede sia un medico, che comporterà per l’Ente una spesa di almeno 40 mila euro lordi all’anno. La scelta inizialmente era caduta su Attilio Frapiccini, attuale responsabile della lungodegenza dell’ospedale recanatese, il cui pensionamento è previsto a fine estate, troppo tardi forse per l’Ente che ha l’urgenza di contare sulla nuova figura professionale quanto prima. Il cda della Fondazione sta valutando, quindi, di convenzionarsi con un altro professionista che sia già a riposo e che possa, quindi, prendere servizio immediatamente.

 

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