Neanche il nostro grande sommo poeta resiste alla pesantissima crisi economica che tutti i giorni viene rigorosamente e regolarmente occultata, insabbiata da quasi tutti gli organi d’informazione in perfetta linea con le bugie di Renzi.
Percorrendo o passeggiando per le mura da ponente non può sfuggire alla nostra attenzione il crollo del turismo scolastico che solo in questi giorni ricomincia molto timidamente. Eravamo abituati a vedere quasi tutto l’anno il caos dei numerosi pullman turistici quasi spesso fuori controllo che sostavano selvaggiamente presso Porta Nuova e che costringevano per gli stessi turisti giovani e anziani a un percorso di guerra tra le autovetture in transito e gli stessi pullman.
Nel periodo autunnale normalmente arrivavano folti gruppi dalle teste bianche che spesso per riposarsi sedevano sui bassi muretti interni a Porta Nuova, tutti in fila quasi in silenzio con le gambe a penzoloni, magari gustandosi un gelato in attesa del pullman che li riprendesse.
Nel mese di febbraio iniziava l’arrivo dei numerosissimi studenti delle scuole di ogni ordine e grado, un vociare continuo, urli, schiamazzi che invadevano la strada aggiungendosi al traffico cittadino fino a casa Leopardi, un vero caos senza alcuna regolamentazione.
Sono diverse le cause che stanno uccidendo anche il nostro modesto turismo locale del “mordi e fuggi”; la crisi economica sempre più forte e i tagli alla spesa pubblica costringono le famiglie a ridurre le spese non indispensabili come le gite scolastiche, sempre più costose.
A dimostrazione che la crisi del turismo scolastico non è solo economica, il colpo di grazia decisivo lo ha dato l’Osservatorio Turistico Scolastico che per il 2015 ha registrato a livello nazionale una diminuzione di circa il 40%, mentre per il 2016 si prevedono dati ancora peggiori in relazione ai gravi fatti avvenuti in occasioni di gite scolastiche, come l’ennesimo gravissimo episodio avvenuto a Milano. Aggiungiamo ai tanti motivi quello della responsabilità del docente, che ne rende sempre più difficile la professione, anche perché lo Stato li bastona cancellando loro la diaria.
L’involuzione della nostra città è palesemente evidente e non lascia intravedere speranze di ripresa; le nostre zone industriali sono una desolazione con capannoni quasi tutti chiusi e abbandonati e conseguente negativa ricaduta occupazionale, il centro storico è morto, i servizi importanti come l’ospedale sono stati smantellati, le attività commerciali quasi tutte chiuse, non abbiamo più botteghe artigianali e si registrano pochi residenti, senza considerare che dopo le ore 18,00, specie in alcuni quartieri, sembra sia stato imposto il coprifuoco. L’ultima risorsa a cui aggrapparsi potrebbe essere il turismo, che tuttavia quest’anno dopo il film del “Favoloso”, che sta concludendo il suo temporaneo effetto, appare vistosamente in netto calo.
In questo momento per resistere e sopravvivere alla crisi occorre grande capacità amministrativa per il rilancio della città, quindi una forte inventiva, per esempio aprendo Recanati a importanti congressi, come avveniva negli 70 con Franco Foschi, o dare l’opportunità alle numerose associazioni di organizzare almeno un evento nazionale all’anno, togliere la tassa di soggiorno, investire subito sul Colle dell’Infinito perché assuma il carattere di Parco Multimediale Emozionale (opera facilmente intercettabile a livello internazionale), sviluppare una grande collaborazione con tutti senza dividere i buoni e i cattivi.
Invece purtroppo ai recanatesi rimarrà lo scempio dello smantellamento del campo sportivo con il mega parcheggio sproporzionato alle reali necessità, pittoreschi e inutili ascensori, campagne maculate di specchi, e, come se non bastasse, si costruirà una inutile scala mobile e un altro orrendo parcheggio destinato a dissacrare anche il Colle dell’Infinito.
Recanati 09-03-2016
Antonio Baleani
Consigliere Comunale Obiettivo Recanati
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