Uniti si può trovare una soluzione anche per il Castello di Montefiore

La nota sulla protesta degli abitanti di Montefiore per la situazione del loro castello mi induce ad una riflessione.

In primo luogo il 62010 se vuole intendere separarsi da Recanati per confluire in Montefano ha una logica e potrebbe essere anche percorribile. Infatti mentre la frazione di Montefiore è praticamente unita a Montefano dista invece svariati km da Recanati e quindi mi sembra naturale che il discorso venga approfondito; ma si devono tenere presenti due realtà, la prima che Montefano al pari di Recanati non avrebbe facilmente accesso al denaro necessario per il restauro del castello, la seconda che in pochi anni i comuni sotto i 50.000/100.000 abitanti saranno costretti ad unirsi per affrontare i costi dei servizi da erogare ai cittadini e che quindi molto probabilmente 62010 sparirà. In ogni caso quindi il tutto potrebbe rivelarsi inutile in riferimento alla desiderata.

Detto questo, bisogna dire che il castello di Montefiore non è un castello nel senso proprio del termine ma è una torre di guardia che comunque a prescindere va salvaguardata e necessita di un intervento. Come e quando intervenire? La demagogia e l’odio verso il governo locale non risolvono il problema, chi tira fuori sempre e comunque la candidatura a capitale della cultura per evidenziare quello che non va non è diverso da chi utilizza la candidatura per nascondere tutto ciò che non va. Sono le due facce della stessa medaglia, non parlano dei problemi e non ne danno le soluzioni ,ma  fanno solo un danno reale a Recanati. Le soluzioni invece vanno ricercate con la programmazione e con l’aiuto di tutti, compresi quei cittadini che in maniera encomiabile lavorano e organizzano quelle splendide e riuscitissime sagre intorno al castello e che potrebbero dedicare al suo recupero i guadagni, i quali si moltiplicherebbero senza dubbio se gli introiti avessero quella destinazione incentivando ancora di più le persone a sedersi a tavola per la realizzazione di un obiettivo così sentito (come è avvenuto in passato per il tetto della locale chiesa).

L’art bonus ha funzionato con il recupero della Torre civica (appunto torre di tutti i recanatesi) grazie al Rotary club che annovera tra i soci molti industriali locali, lo stesso mostra qualche difficoltà con la tomba di Beniamino Gigli (spero solo momentanea) ma non credo sia possibile estendere il suo utilizzo al recupero del castello di Montefiore.

Recanati ha molte ricchezze da tutelare e molti luoghi dove intervenire, difficile riuscire con le proprie forze in tutto, ma è anche difficile ipotizzare interventi dei soliti privati che sarebbero fuori luogo se continui e gratuiti. Ancora peggio sarebbero quegli interventi della provvidenza che qualcuno da anni vaneggia grazie allo "zio d’America” che richiederebbero magari la parziale vendita e svendita a questi di pezzi pregiati della città.

Quindi cari amici di Montefiore non lasciatevi soggiogare dal solito parlare del politico di opposizione di turno, rompete questo gioco vizioso dell’appartenenza che in tanti anni ha fatto solo male a Recanati, infatti se oggi la città si trova in queste condizioni è perché le divisioni hanno fatto la fortuna di pochissimi a scapito della città e dei recanatesi (almeno dai tempi delle divisioni della democrazia cristiana degli anni '80). Mantenete invece lo status di cittadini e con quello, coltivando certamente ognuno le proprie convinzioni politiche, affrontate il problema e cercate la soluzione insieme a tutti gli altri recanatesi, altrimenti……il cap può anche cambiare ma il problema rimarrà irrisolto.

Armando Taddei

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