Una parte dell’immobile dell’ex Clarisse di Castelnuovo è senza tetto. Il cedimento graduale è iniziato qualche anno fa ma la cosa, pur costituendo fonte di preoccupazione da parte della proprietà, gli Ircer di Recanati, sembrava aver trovato una soluzione con dei privati interessati all’acquisto. Gli anni sono trascorsi inesorabili, l’ipotizzata vendita non si è concretizzata e l’immobile dell’ex Clarisse è andato sempre più in degrado.
Ora il tetto, che dà sulla vecchia chiesa, è definitamente crollato con l’acqua, per giunta, che ad ogni pioggia mina dall’interno le pareti dell’immobile con il pericolo di ulteriori crolli.
Il grosso stabile di proprietà del Comune venne ceduto, verso la fine degli anni duemila, agli Ircer per una somma di poco superiore ai 2 milioni di euro che già allora comportò un vero salasso per l’ente, che gestisce la casa di riposo, la casa protetta, dei mini alloggi per anziani e un discreto patrimonio agrario. In cambio, però, l’allora amministrazione Corvatta deliberò, nell’agosto del 2007, una variante urbanistica che permetteva agli Ircer di rendere edificabili circa 17 ettari di terreno agricolo in diverse zone del territorio comunale. Con la vendita di quelle aree gli Ircer avrebbero avuto fondi sufficienti per struttura l’intero complesso e trasformarlo in una struttura residenziale per anziani dando anche al quartiere di Castelnuovo, ormai morente, una maggiore vitalità.
Purtroppo, però, gli Ircer rimasero con un palmo di naso perché la variante, con l’avvento della nuova giunta Fiordomo, non ebbe più seguito e all’ente non rimase altro da fare che cercare un acquirente ma purtroppo, sino ad oggi, nessuno si è fatto avanti. L’ente ha poi sul groppone, sempre nello stesso quartiere, l’ex scuola elementare Carancini, anch’essa chiusa da moltissimi anni perché considerata inagibile.
Ha colto, quindi, di sorpresa la notizia che la Fondazione Ircer, con due immobili fatiscenti di quella portata nel suo patrimonio, si sia gettata nell’impresa di recuperare l’ex scuola Gigli di proprietà comunale con una operazione, quella del project financing, che condivide insieme ad altre tre ditte private (Progeco di Muccia, Restedil di Tolentino e Eredi Paci Gerardo di Corridonia), che avranno il compito di eseguire i lavori per una spesa di 3.740.029,60 euro di cui un milione giungerà dallo Stato tramite la Regione.
Non era preferibile, sostengono in molti, investire quei soldi per un immobile che è di proprietà della Fondazione Ircer, invece di utilizzarli per una proprietà non sua, ma del Comune?
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