Secondo l'accusa, prescrivevano farmaci in cambio di regali d’ogni genere: viaggi, notebook, gioielli e contributi alle associazioni. E’ l’ennesimo scandalo, che ha coinvolto 37 professionisti, tutti rinviati a giudizio, cinque dei quali proprio nelle Marche: un informatore farmaceutico e quattro medici, tra i quali anche l’ex direttore dell’Agenzia regionale della sanità (Ars), il maceratese Enrico Bordoni che si è dimesso appena una settimana fa. Per tutti l’obiettivo sarebbe stato quello di piazzare a ogni costo due farmaci: l’Omnitrope, l’ormone della crescita; e il Binocrit che replica l’eritropoietina umana e stimola la produzione di globuli rossi. A scoperchiare il tutto i carabinieri del Nas. Tra quei 37 indagati, come dicevamo, c’è anche il maceratese Enrico Bordoni, ex primario nefrologo all’Inrca ma soprattutto ex direttore dell’Ars e già direttore dell’Area Vasta 3. In questa storia, sono coinvolti altri tre marchigiani: Edoardo Bartolotta, nato a Siracusa, che all’epoca dei fatti era il direttore dell’unità operativa di pediatria dell’ospedale di Recanati; Patrizia Borrelli, nata ad Ascoli ma residente nella Capitale, un passato presso l’ospedale Bambin Gesù di Roma, un presente da pediatra libera professionista; e Fernando Maria De Benedictis, originario di Vittorino ma residente ad Ancona, finito nel mirino in qualità di medico pediatra, direttore del reparto di pediatria del Salesi.
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