Grande impressione ha suscitato in città la notizia del suicidio di Gianluca Caporaletti, 48 anni, imprenditore con la sua ditta “B & C. impianti elettrici”. Conosciutissimo e molto apprezzato per il suo lavoro e l’impegno che metteva nella sua attività, l’uomo lascia la moglie Milena e due figli adolescenti, Giorgia e Matteo.
In città si parla di un disperato gesto dovuto alla crisi economica, molto probabilmente crediti per lavori eseguiti e non pagati, come una importante commessa romana, che avrebbero messo in crisi la sua azienda. Ma sono solo ipotesi visto che Caporaletti non ha lasciato scritto nulla, per quello che si sa, sulle ragioni del suo gesto.
Sono stati due suoi dipendenti a fare la macabra scoperta del cadavere quando ieri mattina, verso le 7,50, si sono recati nel capannone della ditta in via Ceccaroni, nella zona artigiana dell’ex Eko, per iniziare il loro turno di lavoro. Davanti all’ingresso era parcheggiata l’auto di Caporaletti, una Bmw station wagon, e nulla faceva presagire il tragico gesto che solo pochi minuti prima si era consumato.
Caporaletti, una volta dentro il capannone, si è tolto la vita usando una corda che ha legato ad un tubo di acciaio e lasciandosi andare nel vuoto. Sul posto è immediatamente intervenuta l'ambulanza del 118 ma ormai non c’era altro da fare che certificare la morte dell’imprenditore recanatese. Immediato anche l’intervento dei Carabinieri di Recanati che hanno eseguito i rilievi di rito.
I funerali si svolgeranno oggi alle ore 16 nella chiesa di San Domenico.
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