Ha bisogno di una Tac ma non riesce ad eseguirla neanche da ricoverata

Da dieci anni combatte con un tumore e nell'ultima visita dal suo oncologo di Torrette le viene prescritta una Tac per verificare lo stato della malattia e stabilire le terapie più opportune. Il figlio della recanatese ottantenne il 21 aprile scorso prende appuntamento per il 25 maggio per eseguire la Tac alla madre.

Ma il giorno prima il personale della radiologia di Torrette l'avvisa che lo strumento è rotto e l'esame è rinviato ma che sarebbe stata richiamata entro breve per riprogrammarlo. Ma da allora il silenzio tanto che l'uomo il 3 giugno scorso accompagna l'anziana mamma di nuovo dallo specialista a Torrette con il quale aveva già fissato una visita ambulatoriale anche se senza l'esito della Tac. Il medico constata che la donna era dimagrita in un mese di quattro/cinque chili. Dispone così immediatamente per lei il ricovero sia per una terapia riabilitativa ricostituente sia perchè da interna avrebbe avuto una corsia preferenziale per fare tutti gli accertamenti strumentali necessari per decidere il percorso terapeutico più opportuno da intraprendere.

Ma così non è stato tanto che ancora oggi la donna aspetta di fare la Tac anche se sono passati più di 15 giorni. "Anche i medici del reparto si sono scusati, ci confessa l'uomo, perché in funzione purtroppo c’è solo una tac mentre un’altra lavora a ritmo ridotto. Peccato perchè l’equipe medica, che segue mia madre, è  stupenda."

 

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