Sesta di campionato, per l’ASAR: la terza che i blues leopardiani hanno giocato tra quelle mura che, almeno fino a sabato, non si potevano proprio chiamare amiche. La squadra di mister Pelati arrivava dal meritato quanto sofferto pareggio in casa della corazzata Cingolum e sul sintetico di Via Rosario era ospite l’Accademia Calcio di Montefano, due punti sopra in classifica rispetto all’Atletico.
I locali hanno abbandonato la casacca ufficiale biancoblu e hanno indossato per per la prima volta la seconda maglia giallorossa.
Questa la formazione messa in campo da Pelati: Fiorani, Brizi, Mandolini, Papa, Bonafede, Carletti, Galvani, Luca Paoltroni, Esposto, Magnaterra, Bartomeoli. A disposizione: Serrani, Frontini, Scalfurotto, Leandro Bravi, Sarnari, Giuggioloni, Maroni.
La presenza di Marco Mandolini al posto dell’infortunato Messi è stata quindi l’unica variazione allo schema dell’ASAR rispetto alla scorsa settimana.
Si è iniziato alle 14,30 precise agli ordini del signor Garbuglia della sezione di Macerata.
La partita non è stata bella e sin dall’inizio le squadre si sono affrontate con timore. Il Montefano si è dimostrato squadra rinunciataria all’attacco ma coriacea e ha lasciato pochi spazi sia a centrocampo che in difesa. I locali, di conseguenza non sono riusciti a giocare palla a terra e si sono spesso affidati a lunghi lanci verso le punte a scavalcare il centrocampo.
Il primo pericolo lo ha corso proprio l’ASAR su una punizione battuta dagli avversari al limite dell’area: il tiro si è infranto sulla barriera.
I ragazzi di mister Pelati probabilmente sentivano il peso e la responsabilità di dover vincere a tutti i costi e quindi anche le giocate più semplici sembravano diventate difficili e la palla quasi bruciava tra i piedi.
In mezzo al campo c’era una grande confusione il gioco non riusciva a decollare e hanno avuto un gran da fare i giocatori posizionati sulle fasce, Carletti e Brizi da una parte e Luca Paoltroni Bonafede dall’altra, che hanno cercato di imbastire azioni offensive senza però cambiare il ritmo della partita.
Al decimo del primo tempo il vantaggio è arrivato dell’ASAR su un calcio d’angolo battuto da Luca Paoltroni che ha trovato Inox Bartò pronto ad intercettare: il suo tocco leggero ma decisivo ha infilato la palla in rete.
L’entusiasmo per il vantaggio non ha migliorato la qualità della partita con gli ospiti tenacemente fermi sul loro atteggiamento tattico e i locali apparentemente appagati del risultato e per questo più esposti ai timidi e sterili tentativi di attacco del Montefano.
Il primo tempo è terminato sull’uno a zero per i locali. Da segnalare pochi minuti prima, l’entrata in campo di Giuggioloni al posto di Tonino Esposto infastidito dal riacutizzarsi di un dolore alla coscia sinistra.
La seconda frazione di gioco è stata la fotocopia della prima senza azioni degne di nota nè da una parte nè dall’altra. Due le sostituzioni: dopo dieci minuti dall’inizio Leandro Bravi per e a pochi minuti dalla fine Scalfurotto per l’ormai stanchissimo Magnaterra.
Ed è stato proprio Carletto Scalfurotto a dare il colpo di coda dell’ASAR. Una serie di attacchi dei locali, più pungenti proprio negli ultimi minuti, hanno costretto gli avversari a diversi falli e su una punzione dal limite che Scalfurotto ha dimostrato la sua bravura calciando la palla sotto la traversa alla destra del portiere avversario che nulla ha potuto se non guardare la sfera rotolare in rete.
Non è stata una bella partita – ha commentato mister Pelati – ma quello che ci interessava era vincere per sfatare una brutta tradizione che non ci aveva mai visto vittoriosi tra le mura amiche. Ho visto diverse cose buone come la bella prestazione di Mandolini in un ruolo per lui non abituale, la conferma di Salvo Bonafede, l’abitudine al goal di Inox Bartò, l’efficacia di Danny Giuggioloni, la tenacia del camaleontico Carletti pronto ad assolvere qualsiasi compito. Uomo partita è stato però Carletto Scalfurotto, non tanto per l’importante goal messo a segno, ma per la determinazione e la concentrazione dimostrate.
Da annotare infine la bella prestazione dell’arbitro Garbuglia, senza alcun dubbio il migliore in assoluto incontrato fino ad ora: preciso, puntuale e attento.
(articolo tratto dal sito www.atleticorecanati.org)
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