Marisa Sabbatini ha appeso al chiodo il grembiule dopo 50 anni di ambulante e all’età di 77 anni ha deciso, con un certo rammarico, di porsi a riposo. Se fosse stata per lei quell’attività, che l’ha aiutata molto a superare anche i periodi più brutti della sua vita, sia dal punto di vista economico che esistenziale, come la perdita del marito Odino e del figlio Leonida, avrebbe volentieri continuato a ripercorrere le strade della periferia di Recanati con il suo pulmino carico di ogni genere di alimenti, se non fosse perché i tempi sono cambiati, gli acciacchi si fanno sentire e soprattutto le tasse sono sempre più alte.
E così ha salutato tutte quelle famiglie, che una volta a settimana incontrava a giro, portando a domicilio, con il suo pulmino, tutti i prodotti di cui avevano bisogno, dalla verdura alla pasta, insomma tutto quello che avrebbero trovato se si fossero recati in un minimarket. “La clientela è andata a mano a mano diminuendo nel corso degli anni perché i miei vecchi clienti, persone per lo più anziane, nel frattempo sono morte e i giovani preferiscono andare a far spesa nei supermercati. Ma il rapporto che si è instaurato con la mia clientela era di tipo familiare. Verso fine mese, chi non aveva la possibilità di pagarmi, faceva debito e saldava quando riscuoteva la pensione o lo stipendio. Non ho mai avuto problemi, né sorprese. Capitava spesso con alcuni di loro, ci dice ancora Marisa, che in cambio dei prodotti che gli vendevo mi pagavano con altro tipo di merce, ad esempio con del pollame di cui avevo bisogno.”
In mezzo a questa vita movimentata e piena di umanità Marisa ha vissuto due momenti particolarmente difficili. La morte del figlio Leonida, avvenuta in seguito ad un incidente con la moto, dodici anni fa, e la morte del marito.
Era il 24 marzo del 2004 quando il suo caro figlio ha perso il controllo della moto, all’altezza del Liceo Scientifico di via Aldo Moro, andando a schiantarsi contro un cordolo. Un duro colpo per una famiglia così unità e per la ragazza di Leonida, Alessandra Massaccesi, con la quale aveva deciso di sposarsi nel settembre di quell’anno. In seguito a questo dramma, che ha colpito più affetti, è nata una storia ricca di umanità ed amore perché da allora Alessandra non ha cercato più un altro compagno di vita e una volta a settimana, a volte anche più di una vota, si intrattiene a pranzo a casa di Marisa, insieme agli altri due suoi figli, Roberto e Fabio che vivono da sempre insieme alla madre.
Pensiamo sempre che con il tempo l’umanità ha perso i buoni sentimenti ma la storia di questa famiglia e di Alessandra ci invitano ad essere più ottimisti e aperti alla speranza.
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