Si è conclusa domenica 10 luglio l’edizione 2016 di Borgo Futuro, la manifestazione di Ripe San Ginesio che dal 2010 propone eventi, seminari e progettazione. Tra le numerose iniziative hanno spiccato quelle dedicate all’arte. Con la mostra dell’artista aerofuturista Tullio Crali a cura di Roberto Cresti, Sandra Paccamiccio e il Comune di Ripe San Ginesio, si è inaugurata, sabato 9 luglio, la nuova Pinacoteca comunale di arte contemporanea, diventata il giorno dopo sede di una tavola rotonda sul tema “Piccoli Musei, identità dei borghi”.
L’incontro, puntuale e necessario, è stato occasione per discutere sul fondamentale ruolo di queste realtà e le problematiche legate al loro sviluppo. Sono intervenute Daniela Cini (Associazione Nazionale Piccoli Musei), la quale ha affrontato alcuni aspetti specifici come il rapporto con le istituzioni con le quali lavorare su uno standard in linea con la dimensione e la specificità dei piccoli musei; l’importanza di una buona accoglienza e di una comunicazione efficace, dimostrando, con numeri alla mano, come nella classifica di #museumweek, l’iniziativa culturale che ha luogo su Twitter, ai primi posti ci siano ben tre piccoli musei italiani. Enrica Bruni, direttrice della Pinacoteca M. Moretti di Civitanova Alta, ha raccontato la storia del museo, diventato un punto di riferimento del territorio e modello da cui prendere spunto. Il suo è un modo vivace e intelligente di lavorare con professionalità e passione producendo cultura non solo attraverso le attività espositive ma aprendo gli spazi a laboratori e convegni. Un consiglio della direttrice è di avere l’audacia di presentare giovani artisti e aprire gli spazi alle gallerie private. Luciana Salvucci, attuale presidente della Pinacoteca, ha ricordato come l’arte contemporanea si sia affermata a Ripe San Ginesio attraverso RipeArte la manifestazione nata nel 1982, e l’intenzione di esporre la Raccolta Comunale dei “Fumicotti”, etichette d’autore per il vino cotto, voluta ed organizzata da Silvio Craia, instancabile animatore dell’arte del territorio. Infine ha esposto la possibilità di far parte di un ecomuseo con la consulenza della museologa Luciana Cataldo. Professionalità, gentilezza e cura per il dettaglio sono solo alcune delle qualità riconosciute all’organizzazione da parte di Anna Crali, motivazioni che l’hanno spinta a presentare Tullio Crali, uno dei maggiori esponenti del Futurismo, a Ripe San Ginesio preferendo questo spazio ad altri musei. In mostra fino al 16 luglio, opere che appartengono alla collezione privata di famiglia.
“Il Futurismo non è una moda ma un modo di sentire” ha detto durante l’inaugurazione Anna Crali leggendo una frase dell’artista. E questo modo di sentire è ancora presente, perché come ha specificato Roberto Cresti, possiamo ritrovarlo nel movimento di un oggetto diventato indispensabile per interagire con il mondo digitale. Questo deriva dall’interazione con il pubblico iniziata con i futuristi, quando durante le loro serate infuriavano risse e lanci di verdura da parte del pubblico che a sua volta veniva colpito dai lanci dagli artisti. In questi “voli vegetali” di andata e ritorno possiamo leggere, nell’immaterialità della voluta, quello che in futuro sarà chiamato mouse. L’aerofuturismo di Tullio Crali, per la sua attualità, s’incunea nell’abitato a pieno titolo, parafrasando una sua celeberrima opera. Altra inaugurazione importante è stata l’ex casa famiglia, prossimo quartier generale di Borgo Futuro e spazio residenziale per le iniziative artistiche e seminariali che si ospiteranno nei prossimi anni. All’interno le pareti sono state decorate con tre murales eseguiti da Gio Pistone, Geometric bang e Marco Filicio Marinangeli. “Questi interventi” ha puntualizzato durante la presentazione Nicola Alessandrini del collettivo Ratatà, “con la loro funzione sociale di comunicazione, vogliono essere un modo nuovo di presentare i murales, intesi normalmente come dei graffiti writing”.
La serata del sabato è continuata con un aperitivo in stile futurista organizzato dalla SOMS di Corridonia in un salotto all’aperto con cuscini e tappeti. Dall’alto di un balcone un performer appariva leggendo testi futuristi, intanto le note “afrofuturiste” di Djset si alzavano in volo mentre alcuni aeroplanini di carta planavano nei vicoli.
La domenica non sono mancati i dibattiti, tra l’altro seguitissimi, sul TTIP, il trattato di liberalizzazione commerciale transatlantico che ha l’intento dichiarato di modificare regolamentazioni e standard, e di abbattere dazi e dogane tra Europa e Stati Uniti. Alberto Zoratti di Fairwatch/”STOP TTIP Italia” ha spiegato il Trattato di Partenariato Transatlantico su commercio e Investimenti (TTIP) e sulle ragioni stringenti per opporsi alla sua approvazione. Piero Magri, responsabile di “Fa’ la cosa giusta!”, è intervenuto con il racconto dello sforzo di singoli e associazioni su tutto il territorio nazionale nel riqualificare zone abbandonate. L’incontro è stato coordinato dall’ex sindaco Alessandro Luciani e dall’attuale primo cittadino Paolo Teodori. Gran finale con il teatro di Sabina Guzzanti e il suo spettacolo “Come ne venimmo fuori”, ovvero la rinascita dell’Italia raccontata dal futuro.
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