Il 47 ° anniversario della morte di Giacomo Brodolini che domani viene ricordato con una breve cerimonia ufficiale davanti alla sua tomba, mi stimola a qualche riflessione sull’attualità che trova fondamento sul pensiero e l’opera di Brodolini, taglio che mi pare il migliore per ricordarlo.
Giacomo Brodolini è stato un SOCIALISTA,Ministro del Lavoro nella parte finale della sua vita terrena, che per tale orientamento politico si è sempre schierato dalla parte dei più deboli nella struttura sociale,vale a dire i LAVORATORI.
Una società umana che vuole essere CIVILE,ORDINATA,e LIBERA,deve essere GIUSTA.
Tale diventa quando non è DOMINANTE ed assolutamente PREDOMINANTE il principio della FORZA, sotto qualsiasi manifestazione.
Giacomo Brodolini da buon socialista, utilizzando il suo ruolo di Ministro, ha inciso profondamente con lo Statuto dei Lavoratori nei rapporti di forza all’interno dell’impresa, non a torto considerata un nucleo fondamentale di tutto l’assetto sociale.
Oggi,in un contesto generale dominato da un INDIVIDUALISMO, un LIBERISMIO, un EGOISMO, sfrenati e dilaganti, in tutta evidenza si ripropone il problema di un riequilibrio dei rapporti di FORZA, e per questo, appunto, vedo di nuovo vivo e presente Giacomo Brodolini.
Mi fa apparire urgente ed indispensabile rivalutare il pensiero politico di Giacomo il fatto che in Italia, un Paese ancora in forze, ci siano 4.500.000 di persone che riescono a mangiare qualcosa rovistando tra i rifiuti, ma, soprattutto, la recrudescenza spaventosa del terrorismo, troppo superficialmente attribuito a fanatismo religioso, che ci sta pericolosamente avvicinando alla guerra civile.
Ritengo interesse di tutti, al di là di motivi ideali, riflettere con lungimiranza intorno a queste modeste considerazioni.
Gianni Bonfili.
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