E’ stata una mattinata intensa quella di ieri, vissuta nell’area adiacente al convento dei frati cappuccini di Montemorello dove era in corso il 30esimo convegno delle missioni nel mondo soprattutto in terra d’africa: Congo, Etiopia, Benin. Molte le testimonianze soprattutto di giovani che hanno raccontato la loro esperienza, tutti con la certezza di aver più ricevuto che dato alla gente dei villaggi e nelle missioni che hanno incontrato e con la quale hanno vissuto insieme per diverso tempo.
Ad aprire la mattinata è stato Monsignor Felicien Mwanama Galumbulala vescovo di Luiza in Congo che ha svolto un lungo intervento. E’ stato lui stesso il giorno prima nella cattedrale di San Flaviano con i frati minori cappuccini delle Marche e della custodia del Benin a tenere la cerimonia di ordinazione diaconale di cinque frati di cui due di Montecassiano: fra Francesco Mengoni, fra Francois Gbessinon, fra Mauro Scoccia, fra Maxime Janvier Djossa, e fra Romaric Leon Adimou.
A salire sul palco anche Patrizia Clementoni che nel maggio scorso ha partecipato ad un viaggio in Etiopia organizzato dai frati missionari per andare a vedere l’asilo che il padre Mario ha fatto costruire molti anni fa e che la mamma Matilde mantiene ogni anno con un importante contributo.
Al termine della mattinata è stato poi annunciato da due ragazze Claudia e Laura, l’imminente inaugurazione di una scuola a Shapa, dove potranno studiare circa 150 bambini ed avere opportunità di lavoro per insegnati. Tutto è nato, hanno detto le due giovani, da un viaggio vissuto l'anno scorso in Etiopia e la decisione di intraprendere questo progetto portando nelle scuole italiane, hanno detto “ciò che i nostri occhi hanno visto ed i nostri cuori sentito, con l'intento, di sensibilizzare tutti ed avere un sostegno economico per la realizzazione della scuola.” Molti hanno risposto con entusiasmo per cui alla fine il sogno si è realizzato. “Il preside di Civitanova Alta, Claudio Bernaeehia, dicono ancora Laura e Claudia, ci ha proposto di nominare la scuola in ricordo di Pina Vallesi, un'insegnate che aveva lavorato per 3 anni in una scuola in Etiopia, ad Addis Abeba, persona altruista, buona ed anche lei come noi viveva con una parte del cuore in Africa.”
;