E’ davvero la città del buon vivere….

src=http://www.radioerre.net/notizie/images/articoli/manifestazioni/giaconi-altri.jpgIl week-end appena trascorso non ha certo avuto problemi a dimostrare che Recanati sia davvero la città del buon vivere. In compagnia di Marco Ardemagni da RAI Caterpillar AM, del conduttore Massimiliano Ossini e dello chef pluristellato Mauro Uliassi la città ha regalato ai tanti partecipanti un vero e proprio caleidoscopio costituito dalle tante facce del buon vivere. L’Inrca a Villa Colloredo Mels ha convinto tutti che la longevità si conquista e un invecchiamento di successo si prepara negli anni. Basta usare un sano stile di vita seguendo quelle tradizioni tipiche delle Marche che legano il consumo di cibo ad un più generale concetto di “star bene”. Ieri mattina al Teatro Persiani l’incontro “I genius loci del territorio” con il noto conduttore radiofonico Marco Ardemagni. Il giornalista ha intervistato i “Genius Loci” del territorio: dal “calzolaio” dei vip, Silvano Lattanzi, al sarto delle star, Nazzareno Latini; dal florovivaista creativo, Alessandro Magagnini all’incisore, Ettore Frapiccini. Sul palco sono saliti anche Domenico Guzzini, presidente dell’omonimo gruppo recanatese, leaders nel mondo del design ed Alberto Monachesi di Tipicità, con il Grand tour delle Marche. A portare la loro esperienza gli editori “di territorio”, Michele Casali e Simone Giaconi, insieme al docente dell’Università Politecnica delle Marche, Gianluigi Mondaini e alla popfilosofa Lucrezia Ercoli. Altri “genius loci” sono stati Padre Alberto src=http://www.radioerre.net/notizie/images/articoli/manifestazioni/maggi-altri.jpgMaggi, teologo molto conosciuto, il direttore di Villaincanto, Riccardo Serenelli, il “ruralista” Roberto Brioschi e il pittore e studioso dell’arte, Roberto Frapiccini. Intervistato anche Andrea Cangini, direttore de “Il Resto del Carlino” per il quale l’elemento comune “la caratterista fondamentale delle Marche è proprio la genuinità, il tema delle radici che è il vero tema di questa epoca. Anni di globalizzazione e di sradicamento producono una reazione opposta con il ritorno ai piccoli borghi e all’identità locale, alla qualità contro la quantità. Tutto questo, ha detto Cangini, esiste nelle Marche più che in altre regioni. In questa epoca il valore più sfumato è proprio il tempo: abbiamo tutto ma non abbiamo il tempo per gustarlo. E’ importante, quindi, ritrovare il tempo e gli spazi e, quindi, le proprie radici. Ai miei redattori io non chiedo notizie ma di trovare le storie e nelle Marche non è difficile perché ci sono i personaggi veri e le storie si raccontano da sole: non occorre neanche un grande talento, basta ascoltare e trasportare su carta quello che senti.”

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