“E’ un’occasione mancata e una sorta di smacco per la nostra città” commenta amareggiato e perplesso Andrea Marinelli, presidente della commissione cultura al Comune di Recanati sulla decisione del Comune di Visso di trasportare i preziosi manoscritti leopardiani di sua proprietà a Bologna dove sarà organizzata un’esposizione a pagamento per racimolare qualche soldo per la ricostruzione post terremoto.
Come si ricorderà, infatti, il sisma del 24 agosto scorso ha messo fuori uso la pinacoteca vissana, dove i manoscritti, tra cui quello de “L’Infinito”, erano custoditi e c’era l’esigenza di mettere in sicurezza il prezioso patrimonio.
Per Marinelli l’eventuale accordo tra il sindaco recanatese Fiordomo e il suo omonimo vissano, Giuliano Pazzaglini, perché i manoscritti fossero dati “in custodia” alla città natale del poeta con l’impegno di esporli a pagamento e il ricavato utilizzato a favore della città terremotata, poteva essere l’avvio di un legame importante nel nome del Poeta tra le due città, che fanno parte di un territorio unico con distanze ravvicinate, per progettare politiche turistiche congiunte di più lunga prospettiva rispetto a quelle che Visso potrà intessere con la più lontana Bologna anche se “capisco che, dice ancora Marinelli, esponendo i manoscritti a Bologna l’incasso della mostra potrà essere più sostanzioso per il flusso turistico e per i legami di prestigio e l’importanza del capoluogo emiliano.”
Marinelli confessa di aver vissuto questa vicenda da lontano sia per il clima ancora vacanziero in cui si è svolta sia perché lui stesso si è trovato nel bel mezzo del terremoto in quanto in quei giorni era in vacanza con la sua famiglia proprio in quei luoghi. “Ho vissuto, purtroppo, in prima persona la situazione apocalittica che si è creata anche perché per la seconda scossa l’epicentro è stato proprio in quella zona, fra il Monte Vettore e Castel Sant’Angelo sul Nera. Per fortuna sono stati evitati guai più seri per la popolazione perché le persone sin dalla prima scossa erano già uscite tutte dalle loro case e questo ha permesso loro di mettersi in salvo quando c’è stata la seconda scossa.”
Marinelli, anche per la sua intensa attività di studioso ha rapporti stretti con gli amministratori del territorio ma “non sono stato coinvolto nelle trattative, dice, ma in quel clima può succedere, però forse potevo dare una mano.”
Antonio Tubaldi
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