Non è caduto nel tranello il recanatese E.F. avvicinato da un giovane millantatore che vantando una amicizia familiare gli ha cercato di rifilare dei capi di appigliamento del presunto valore di 800 euro. Alla abitazione del recanatese settantenne, che abita in via Le Grazie, in una zona di campagna poco fuori il popoloso quartiere, si è presentato un uomo con fare amichevole vantando una vecchia amicizia che suo padre aveva con lui dai tempi in cui lavoravano insieme alla ex Eko. Effettivamente, quando gli ha detto che era figlio di un suo ex collega di lavoro, rivelandogli nome e cognome, era facile cadere nel tranello perché tutto combaciava a puntino. A quel punto, superata brillantemente la prima fase del raggiro, il nostro si è avventurato in una storia meno credibile: doveva raggiungere velocemente con l’aereo la moglie in Svizzera, dove risiede e che aveva da poco partorito. Per non portarsi dietro, però, tutto il campionario di vestiario che aveva in macchina, gli ha chiesto se poteva lasciarlo a casa di E.F.. Quest’ultimo, però, non ha abboccato e, con una scusa, ha evitato di farlo accomodare in casa. Il millantatore non si è perso d'animo tirando fuori dalla sua auto i capi di vestiario, in modo particolare un vestito completo e un giaccone facendoglieli indossare. Poi lo ha invitato ad acquistarli per la modica cifra di 800 euro allungandogli un pacco già pronto e chiuso con dentro, assicura il truffatore, i capi appena indossati. Niente da fare: la vittima ha resistito e l’arrivo provvidenziale di un suo vicino ha convinto il “venditore” ad allontanarsi in gran fretta. Il giorno dopo il recanatese va anche a far visita all’amico per informarlo che quel tizio si era spacciato per suo figlio. A quel punto ai due non è restato altro da fare che recarsi alla caserma dei carabinieri per denunciare il tentativo di truffa e mettere in allerta i militari della presenza in zona di quel figuro.
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