sciopero alla Teuco questa mattina davanti ai cancelli della ditta di Montelupone

E’ veramente allibito Marco Ferracuti, segretario regionale Cisl, di fronte all’atteggiamento della Certina Holding, titolare della ditta Teuco di Montelupone, che, pur potendo attingere per oltre un anno alle misure degli ammortizzatori sociali per i suoi dipendenti, preferisce troncare di netto per la metà di loro, 108 su 194, aprendo la procedura di licenziamento che si concluderà il  primo gennaio prossimo. Questo comportamento per Ferracuti “è’ inaudito, inaccettabile e inammissibile”. Intanto questa mattina (26 ottobre), dalle 8.30 alle 10.30, le maestranze della ditta di arredo bagno, sostenute dalle organizzazioni sindacali, scenderanno in sciopero e daranno vita ad un presidio davanti all’azienda, in via Virgilio Guzzini, 2, nella zona industriale di Montelupone, per chiedere il ritiro della procedura di mobilità. “In tanti anni che io faccio questo lavoro, circa 20, continua Ferracuti, è la prima volta che mi trovo in una situazione di questo tipo dove l’azienda in maniera, provocatoria, in sfregio delle leggi, a pari costo per lei preferisce licenziare i suoi dipendenti, uomini e donne che si troveranno sul lastrico, piuttosto che garantire loro un altro anno di contratto di solidarietà. E’ simile all’esperienza avuta con la ditta Best di Montefano che, alcuni anni fa, durante il ponte del 1° novembre, mentre i lavoratori erano in ferie, di notte ha tolto i macchinari, che sono andati all’Est, svuotato la fabbrica e annunciato il giorno dopo la mobilità per tutti.” Il sindacalista della Cisl non le manda a dire neanche ai vecchi proprietari della Teuco, la Fimag di casa Guzzini, che, ricorda Ferracuti, all’atto della vendita garantì “che la Certina era una ditta seria e che aveva intenzione di investire in questa azienda. E invece niente, nessun investimento sino ad oggi e questo era stato denunciato mesi fa di fronte ai sindaci di Recanati e Montelupone.” Per la Teuco, in accordo con le organizzazioni sindacali, nei mesi scorsi è stata anche aperta una procedura di licenziamenti di carattere volontario per circa 50 persone e “già, conferma Ferracuti, ci sono alcuni dipendenti che hanno accettato. Quindi perchè ora questo incredibile atteggiamento?”

 

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