Excusatio non petita.

I nostri amici del PD recanatese non sono responsabili dei problemi della sanità locale, ne siamo certi.

Eppure hanno sentito il bisogno di difendere la riconversione sanitaria regionale, che invero va oltre il PD, per timore di esserne additati come responsabili.

Così facendo però rischiano di dividere i recanatesi, cosa questa da scongiurare. 

In fondo se un rinvio della chiusura del punto di primo intervento c'è stato, è da attribuire al fatto che la città tutta insieme si è mossa a difesa dell'ultimo servizio essenziale rimasto.

Sarebbe una menzogna non ammettere questo, e sarebbe fuorviante accaparrarsi meriti impropri e prospettare scenari futuri rassicuranti.

Bisogna tenere distinti i vari livelli di potere: Stato, Regione, Comune. Così come vanno distinti gli obiettivi che i vari livelli si prefiggeranno di perseguire e che potranno essere anche confliggenti. Lo Stato avrà una visione macrosanitaria mentre il Comune dovrà tenere conto delle esigenze dei suoi cittadini e quindi prefiggersi qualcosa di certamente diverso e cercare di realizzarlo contrastando gli obiettivi dei livelli superiori.

Il punto di primo intervento a Recanati non deve rimanere aperto per altri sei mesi, ma per sempre. Per fare questo qualcosa sulla legge regionale deve essere modificato. Ciò sarà possibile soltanto restando tutti uniti a difesa dei servizi che i nostri concittadini vogliono.

Unirsi intorno al comitato in difesa del punto di primo intervento non solo è auspicabile ma doveroso per tutti.

Lista Civica Recanati

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