Ha scritto a Fiordomo, il sindaco della città dove lei risiede, Roberta Adorante, per chiedere che siano vietati i botti di Capodanno così come già avviene in molte altre città italiane. Sono pericolosi, dice la recanatese, e per questo basta leggere le cronache dei giorni di festa per rendersene conto e inoltre causano un “enorme disturbo agli animali, domestici e non, che sempre più fanno parte delle nostre famiglie e della nostra vita.”
Oltre a questi c’è anche un altro motivo che ha spinto la Adorante ad avanzare una simile richiesta al primo cittadino: “ci sono molte persone che trascorrono il Capodanno in solitudine, scrive, ci sono molte persone che lo trascorrono a letto, gravemente malate. Sarebbe un segno di profondo rispetto per queste persone, che a mezzanotte dormono già da tanto, non essere svegliate e disturbate da un modo di fare festa in una serata che per molti della festa non ha proprio nulla.”
La recanatese invita il sindaco a far propria questa richiesta e propone di donare alle popolazioni terremotate l’eventuale somma che si sarebbe spesa per i botti di fine anno: “un bel modo per essere vicini a chi il prossimo 31 dicembre non avrà tanti motivi per festeggiare e per passare dalle parole di solidarietà ai fatti concreti.”
Una simile scelta fu fatta dalla passata Amministrazione nel 2004, all'indomani dello tsunami che il 26 dicembre colpì gran parte delle coste dell'Oceano Indiano: allora, di fretta e furia, fu annullato il programmato spettacolo pirotecnico previsto per salutare l’arrivo del nuovo anno e la somma non spesa fu devoluta alle popolazioni delle coste dell’Indonesia settentrionale.
Per ora, comunque, non è stato ancora reso noto il programma del tradizionale Capodanno in piazza e non è escluso che anche quest’anno si rinunci ai fuochi d’artificio dalla Torre a favore delle popolazioni terremotate.
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