Giovanni Giri, dirigente dell’Itis Mattei e da alcuni mesi anche dell’istituto comprensivo Gigli, non ha alcuna intenzione di cedere la mano nella gestione della scuola superiore, che conta oggi oltre 650 studenti nei diversi corsi di informatica, chimica, meccanica e professionale. A pochi mesi dal suo collocamento a riposo, con la fine di questo anno scolastico, tira le orecchie a quegli studenti che, poco volenterosi verso il proprio corso di studi, la mattina se la prendono comoda ed entrano all’interno del plesso scolastico con numerosi minuti di ritardo. Un richiamo, due, tre, ma poi la pazienza se ne va e il dirigente ha ritenuto opportuno mettere un freno a tanta libertà mal utilizzata e a un così brutto atteggiamento di mancanza di responsabilità. Ritornati dalle vacanze natalizie e preso atto che sono ancora molti gli studenti che, nonostante i richiami, continuano ad entrare tardi a scuola, ha richiamati tutti ad un atteggiamento più ligio e obbediente alle regole interne della scuola anche perché questa situazione crea non pochi problemi al regolare svolgimento delle lezioni. Da lunedì prossimo, quindi, giro di vite: chi entra in ritardo rispetto all’orario stabilito per l’inizio delle lezioni e non è, se minorenne, accompagnato dai genitori o ha una buona motivazione sarà punito. Come? La bella idea del dirigente, forse ispirato dal fatto che la scuola si trova nella città della poesia e si candida a capitale della cultura per il 2018, è quella di mettere lo studente seduto sul suo banco, penna in mano e foglio bianco davanti, a svolgere, entro il tempo massimo di un’ora, un compito scritto di italiano che sarà valutato dal docente interessato. Così la punizione raggiunge sicuramente un doppio risultato: fa capire allo studente la necessità di rispettare le regole ma nel contempo gli fa dare una ripassatina all’italiano che sicuramente male non gli fa. Anzi, visti i tanti strafalcioni che si leggono sui siti generalmente frequentati dai giovani, è sicuramente una buona idea. All’Itis da molti anni gli studenti sono muniti sin dal primo giorno di scuola di un badge marcatempo che permette alla presidenza scolastica e agli stessi genitori di monitorare in ogni momento l’ingresso e l’uscita dei ragazzi da scuola: un modo per stare più sicuri e per mettere un freno alle famose “salate” specie in vista di compiti in classe o di interrogazioni.
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