“L’attesa del concerto la si vive, sempre, confessa Branduardi, con un pochino di preoccupazione.” Sarà un concerto originale, basato sull’abilità dei due musicisti a passare da uno strumento all'altro, dal violino al pianoforte, dai flauti alle chitarre e altro ancora, in una esibizione che si annuncia di grande effetto e qualità. "Io sono convinto, dice il cantautore, che i “branduardiani” della prima ora impazziranno, perché l’accoppiata ha sempre funzionato, per cui io ho avuto l’idea di tornare a suonare con lui, io e lui da soli, che è una cosa molto difficile da realizzare. Molto più facile fare un concerto di gruppo dove sono in tanti a suonare. E’ un modo di suonare bellissimo, ricco di soddisfazioni, all’insegna che meno c’è più c’è, che poi non è vero che c’è poco perché c’è una certa larghezza sonora.” Perché “Camminando camminando”? “Beh, non è un luogo fisico. La strada non è mai finita e il bello non è il posto dove si arriva ma è il viaggio stesso. Camminando, camminando potrebbe essere il cammino di Santiago di Compostela dove ci si arriva con grande fatica. Se volessi dare un inizio a questo cammino forse lo farei risalire a quando avevo 5 anni e suonavo il violino. Ero molto più bravo di adesso.” Il segreto di questa intesa fra lei e Maurizio Fabrizio? “C’è empatia che non è esprimibile a parole. So solo che un giorno mio moglie mi disse che non era gelosa di nessuno ad eccezione di Fabrizio perché è tale e tanta l’empatia che c’è fra noi due che lui sa sempre dieci secondi prima che io faccio una cosa e viceversa. Un caso rarissimo fra musicisti.” Branduardi è da qualche giorno a Recanati, sensazioni. “E’ una cosa bellissima. Da un balcone della città godevo di una vista stupenda: l’impressione è molto leopardiana.” Ma l’artista è artista e non si fa attrarre dal fascino di raccontare ciò che per ora non è accaduto, cioè di una possibile contaminazione dell’atmosfera leopardiana. “L’ambiente stimola ma non è poi tanto vero perché a volte può capitare di scrivere delle cose belle in cucina. L’ambiente ha la sua importanza, perché porta via la mente, un fatto esoterico, ma per il momento non mi è venuto nulla perché siamo in teatro dieci ore al giorno e non c’è tempo per avere idee.”
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