Rilancia, sempre più convinto, Antonio Baleani, capogruppo della lista “Obiettivo Recanati”, la sua idea di eliminare definitivamente la strada, l’ex statale 77, che taglia il Colle dell’Infinito, “lo ferisce a morte. Prima non esisteva, ricorda Baleani, e oggi bisogna riportare alle origini quella che era la struttura originaria del Colle dell’Infinito che dovrebbe essere il luogo per eccellenza del silenzio.”
Sembra un’enormità il progetto ma Baleani la fa semplice: “basta abbassare, spiega, la sede stradale di qualche metro, fortificando tutta la parte sopra, per poi ricoprirla con la terra. Si fa una specie di tunnel: la strada da via Passero Solitario davanti al grottino scende nel tunnel e esce subito dopo l’ospedale. Grazie al finanziamento ottenuto dall’amministrazione è un intervento che si può fare.”
Il consigliere plaude all’Amministrazione, oltre che per i fondi recuperati dal Governo, anche per la scelta di togliere dal piano delle alienazioni la vendita dell’area ex grottino, un luogo sensibile, dice, che “fa parte della nostra storia.” Da cultore ricorda come Porta Nova (un tempo Porta Colonna, in onore del vescovo romano che era a Recanati), l’ingresso da ponente della passeggiata leopardiana, fu ideata nel 1846 su proposta di Monaldo Leopardi oltre che per poter godere del sole anche perché già in quella data s’incominciava ad avere un flusso di intellettuali che venivano a visitare i luoghi leopardiani. Nel 1937, centenario della morte di Leopardi, in pieno ventennio fascista, fu realizzato un nuovo look al Colle con la sistemazione del piazzale dell’attuale ex grottino e la realizzazione della scalinata Nerina.
“Negli anni ‘50, ricorda Baleani, in quel piazzale i recanatesi ci giocavano a bocce e nel 1955 una grotta lì presente fu utilizzata per tenere fresche le bibite avviando così l’attività del bar. Da qui infatti deriva il nome grottino. Poi, con i primi turisti, venne realizzato il chioschetto e negli anni ’60 la pista da ballo all’aperto con il juke-box. E’ importante, ribadisce, che rimanga area pubblica sia perchè ci sono 5 famiglie che hanno la servitù di passaggio per accedere al proprio giardino sia perché quel luogo è parte integrante del Colle.”
La sua proposta è di sistemare quel piazzale realizzandoci magari anche un punti di informazioni turistiche e di intitolarlo al padre di Leopardi, Monaldo, magari anche realizzandoci una statua in suo onore. Baleani si raccomanda infine di non toccare l’orto dell’ex convento delle suore, il luogo vero dove un giovane Leopardi si recava a meditare. “Nel 1927 andò giù una parte sensibile di questo luogo, circa 10 metri, ma l’area è quella, è quello il luogo sacro della poesia che ha necessità soltanto di essere sistemato.”
L’invito urgente, intanto, è quello di mettere mano alle cesoie per “potare gli alberi e le siepi e ripristinare, così, il panorama dell’Infinito: ci sono i muri di contenimento che stanno cedendo e le opere di manutenzione sono veramente urgenti.”
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