I suoi bisnonni erano partiti da Potenza Picena nel 1910 per trovare miglior fortuna in Argentina. Dopo 107 anni un discendente di Pietro Pesci e Gelsomina Spinaci ritorna, per la prima volta, nel paese dei suoi avi per riallacciare quelle radici che, nell’arco di oltre un secolo, si erano lacerate ma mai spezzate del tutto. Sandro Pesci, giovane architetto proveniente dalla provincia argentina di Cordoba, nei giorni scorsi è arrivato a Potenza Picena con la determinazione di acquisire documenti relativi ai suoi bisnonni e cercare di ritrovare i suoi parenti italiani. Grazie all’aiuto dello storico locale Paolo Onofri e degli uffici municipali (è stato anche ricevuto in Sala Giunta dal Sindaco Francesco Acquaroli), il giovane italo-argentino ha potuto attingere all’archivio comunale trovando materiale utile alle sue ricerche. Documenti che hanno permesso di ritrovare ed incontrare alcuni parenti del ramo della famiglia Pesci con i quali si erano persi i contatti da almeno mezzo secolo. “E’ stato un momento emozionante e commovente al tempo stesso – ha detto Sandro Pesci che, tra l’altro, parla un buon italiano – sono stato accolto a braccia aperte e con un affetto inaspettato. Resterò in Italia per alcuni mesi poiché sto svolgendo un Master di specializzazione presso l’Università di Salerno con la quale l’Università di Cordoba ha rapporti di collaborazione, ed è mia intenzione tornare a Potenza Picena il più spesso che posso per conoscere meglio i luoghi da dove proviene la mia famiglia”. Potenza Picena storicamente ha avuto una fortissima emigrazione verso l’Argentina, legame suggellato nel 1967 con la costruzione nell’area prospicente il Pincio dell’unica copia al mondo della Piramide de Mayo (voluta e finanziata dai potentini emigrati in quella terra), simbolo della libertà argentina.
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