Controversia Camilletti, le precisazioni dell’Amministrazione Comunale

In riferimento all’articolo apparso sull'argomento in oggetto, si ritiene di dover precisare quanto segue:
1) I fatti oggetto della sanzione sono stati in sostanza ammessi da Camilletti che si è limitato ad addurre una giustificazione soggettiva che non vogliamo commentare. Tale giustificazione poteva essere prodotta nel corso della procedura amministrativa ove è previsto il contradditorio.
Va indicato che la pausa caffè non era all’interno del Palazzo Comunale e/o nelle zone adiacenti, ma al rione mercato, in un noto bar della zona dove lo stesso per ragioni addotte si era seduto per questa famosa pausa caffè e con l’occasione si stava informando sulle notizie del giorno leggendo il giornale.
2) La sanzione irrogata non era grave (basta andare su internet per vedere che anche da una pausa caffè può derivare il licenziamento del dipendente) ed era commisurata ad una condotta oggettivamente non regolare che solo per le giustificazioni postume soggettive il giudice ha ritenuto di non sanzionare.
3) Il Camilletti aveva richiesto un risarcimento danni che il giudice ha respinto, così come lo stesso giudice ha compensato integralmente le spese di lite tra le parti.
Se il Comune avesse promosso il procedimento in modo improprio sarebbe stato condannato sia al risarcimento danni sia al pagamento delle spese di lite.
4) Pur rispettando la sentenza del giudice secondo cui è possibile allontanarsi dall’ufficio per consumare un caffè e fumare una sigaretta rientrando a detta del giudice nella consuetudine dei pubblici dipendenti, va detto che ci sono tantissime altre pronunce che escludono che si possano fare pause non programmate e non previste durante l’orario di lavoro.
Camilletti non viene sanzionato perché “così fan tutti?”.
Si continua a ritenere che le pause durante l’orario di lavoro debbano essere programmate e autorizzate, specialmente se al di fuori del Palazzo Comunale, così come avviene nella nostra realtà e si reputa questo essere rispettoso dei tanti dipendenti che si attengono a questa regola e dei cittadini che dalla stessa traggono benefici in termini di efficienza dell’attività.

 

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