Giovani dell’ufficio tecnico del Fai (Fondo Ambiente Italiano) sono in questi giorni in attività al Centro Nazionale di Studi Leopardiani per lo studio del progetto di recupero della porzione di Colle dell'Infinito, meglio definita come "Orto delle Monache", affidata alla consulenza dell'arch. Paolo Pejrone, uno dei più celebri paesaggisti europei, per essere restaurata e fruibile dal pubblico. Con loro anche un esperto botanico che si è concentrato nel ridefinire i vialetti e le essenze arborei e floreali da ripiantare (rose, iris, ortensie, gelsomini, viti, pergole, lattuga, carciofi e finocchi), il tutto in un apparente e studiato disordine in grado di ricreare in pieno il fascino di uno spazio al tempo di Leopardi curato e amato da un gruppo di monache. L'accesso ideale all'Orto delle Monache dovrebbe avvenire attraverso il Centro Studi onde consentire al pubblico di accedervi percorrendo lo stesso viottolo che usava il Poeta ma anche, e forse soprattutto, per facilitare l'accesso a quella larghissima parte di turisti in attesa di entrare a casa Leopardi o che ne siano appena usciti. L'aspetto finale dell'Orto delle Monache non dovrebbe, a lavori ultimati, discostarsi molto da quello attuale che tanto affascina chiunque vi si rechi. I giovani tecnici, proprio per facilitare questo ingresso, hanno ipotizzato lo spostamento dell’attuale ascensore interno alla sede del Centro Studi in altra sede in modo da favorire questo accesso diretto al Colle. Il Centro Studi non dovrebbe subire altra trasformazione in quanto l’intervento, che il Fai ha in animo di realizzare con fondi propri, per un impegno di circa un milione di euro, è quello di un restauro conservativo della struttura, che ha ottant’anni di vita, con la sua messa a norma, per renderla più sicura e più agibile ai visitatori. Sarà messo mano anche al museo interno al Centro, ridefinendo spazi e completando la sua ricchezza di documenti e manoscritti con la digitalizzazione di quelli provenienti dalla Biblioteca di Napoli. Sempre al Fondo Ambiente Italia sarebbe affidato il compito anche di curare l’aspetto dell’intero parco del Colle, dall’area prospicente l’ospedale sino all’ex Grottino, che è l’entrata principale del Parco. Questo avverrebbe con i fondi messi a disposizione del Ministero dei Beni Culturali. Tutto questo grazia all’accordo raggiunto fra Amministrazione Comunale, Centro Studi, Centro Mondiale della Poesia e Fai, di cui si spetta solo la firma per la sua formalizzazione.
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