Record di manifestazioni di interesse per il Castello di Montefiore. Mancano ancora tre settimane per la conclusione della prima fase del progetto promosso dal Mef e dall'Agenzia del Demanio volto a recuperare beni in disuso e farli diventare strutture turistiche da scoprire rigorosamente a piedi o in bicicletta. 103 i siti selezionati in tutta Italia, 3 nelle Marche tra cui Montefiore, segnalato dall'Amministrazione Comunale. Il castello è settimo per interesse suscitato con ben 680 manifestazioni di interesse, arrivate da tutta Italia ed anche fuori dai confini nazionali. "Ci sono dunque buone prospettive per il recupero del Castello di Montefiore grazie all'inserimento in una progettualità nazionale che sta suscitando un grandissimo interesse" dichiara il Sindaco Francesco Fiordomo. Il Castello di Montefiore, realizzato verso la fine del XIII secolo e sottoposto a lavori di adattamento a seguito dell'introduzione dell'artiglieria, con l'inserimento di una massa muraria scarpata e torre merlata, rientra nel progetto che intende promuovere un turismo lento ed esperienziale, più consapevole e di qualità, sfruttando oltre 43 immobili pubblici gestiti dall’Agenzia del Demanio, 50 degli Enti territoriali e 10 di Anas dislocati lungo gli itinerari storico-religiosi e i percorsi ciclopedonali da Nord a Sud dello Stivale. Mediante bandi di gara pubblicati dal Demanio entro l’estate, gli immobili saranno dati in concessione gratuita (9 + 9 anni) o in concessione di valorizzazione (fino a 50 anni) per essere trasformati in piccoli hotel, punti ristoro, centri di assistenza, luoghi per attività ricreative, culturali e di formazione, botteghe artigianali, perfino spa o presidi medici, al fine di rispondere alle esigenze di sosta, permanenza, svago e relax di turisti, pellegrini e ciclisti. Per aumentare il coinvolgimento popolare al progetto e costruire bandi ad hoc, dal 9 maggio al 26 giugno sul sito agenziademanio.it sarà possibile partecipare a una consultazione pubblica in cui confluiranno i suggerimenti e le idee di tutti gli interessati, dai giovani ai pellegrini, dai bikers fino al terzo settore e all’imprenditoria. Il progetto, che rientra nel Piano Strategico del Turismo e del Piano Straordinario della Mobilità turistica, prevede il coinvolgimento di operatori privati o imprese, cooperative e associazioni composte in prevalenza da giovani under 40 che faranno ‘cambiare pelle’ alle strutture coinvolte. Dal Mibact inoltre arriveranno 3 milioni di euro (attraverso 4 bandi) per fornire un tutoraggio alle start up che parteciperanno al progetto e accompagnarle nei primi 2 anni di vita.
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