La verità sulla settimana di passione del PD recanatese

Chi pensava che la settimana di Pasqua la crisi del PD nel consiglio comunale, con la mancanza prima del numero legale e poi il rinvio illegittimo della seduta per evitare che la maggioranza venisse messa in difficoltà, fosse legata al ripensamento sulla scuola Gigli e ai dubbi sulla opportunità di spendere oltre 4 milioni di euro senza alcuna certezza in ordine al finanziamento e all’utilità dell’operazione, si è dovuto ben presto ricredere.

E’ bastato poco per avere la certezza che si trattava solo di poltrone, di resa dei conti, di ricatti, di sistemazione delle varie correnti prima delle elezioni del 2019, della necessità di mettere in sicurezza le cariche, di spartirsi i posti che contano, di pagare sia cambiali scadute da un pezzo che cambiali di nuova emissione.

Nuove nomine e tutto è a posto: il consigliere del PD Giacomo Galassi alla presidenza di Centro Marche Acque s.r.l. (la società per intenderci nella quale il Comune di Recanati ha conferito le sue quote in Astea: oggi non è il Comune di Recanati ad essere proprietario di Astea ma è Centro Marche Acque) e Attilio Severini alla presidenza di Astea.

Nomine politiche, non tecniche come l’importanza degli enti e le sfide che li attendono richiedevano, nomine di fronte alle quali il manuale Cencelli impallidisce.

Ma non bastasse la vergogna di aver utilizzato le società partecipate come poltronificio e collocamento al lavoro c’è anche  lo scandalo della nomina di Galassi: una nomina illegittima poiché Galassi si trova in situazione di inconferibilità ai sensi dell’art. 7 del decreto legislativo 39/2013. Non possono infatti essere conferiti incarichi di amministratore di enti privati in controllo pubblico a chi è consigliere comunale; non giovano neanche le dimissioni poiché l’inconferibilità si applica per due anni dalla cessazione dell’incarico. Ciò significa che per due anni Galassi ricoprirà una carica in aperta violazione di legge.

Adesso si inventeranno che la Presidenza di Centro Marche Acque non è incarico di amministratore ma solo di rappresentanza (il che è a mio avviso lo stesso), ma lo Statuto dice chiaramente quali siano i compiti gestionali del Presidente e allora magari si modificherà lo Statuto, tanto il PD è abituato a fare e disfare come vuole in barba alla legge e alla decenza. Decenza che non hanno neanche gli alleati di questa amministrazione, anzi la scelta di Grufi di revocare la seduta del Consiglio Comunale e di attendere più di un mese per la nuova convocazione cos’è se non complicità?

Adesso tutte le caselle sono a posto, chi temeva per il suo futuro lavorativo dopo le elezioni del 2019 può dormire sonni tranquilli, fatevi un giro su internet per vedere chi sono i componenti dei vari CdA degli enti partecipati e/o controllati ed avrete il quadro chiaro.

Diventa sempre più difficile dividere l’aula consiliare con questi personaggi. Ma davvero a Recanati oltre il 50% dei votanti alle ultime elezioni è di questa pasta? Se siete diversi mandate qualche segnale.

Sabrina Bertini

Lista civica “In Comune”

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