Un fisico studioso delle particelle nucleari, una docente universitaria di storia moderna, l’erede di Giacomo Leopardi e un uomo impegnato nel campo del volontariato: cosa li lega insieme oltre al fatto di essere tutti e quattro nati a Recanati? Sono i nuovi cittadini benemeriti premiati in occasione delle celebrazioni di san Vito, patrono di Recanati. Si tratta di Andrea Bocci, Donatella Fioretti, il conte Vanni Leopardi e Elio Piccinini, dal 2009 presidente della cooperativa sociale “La Ragnatela” che quest’anno compie 40 anni di attività.
Andrea Bocci oggi lavora al Cern di Ginevra dove, dice, “cerchiamo di capire come è fatta la materia, come è nato l’universo e come evolve il destino.” Di sé racconta di essere partito da San Vito, dove ha frequentato il Liceo Scientifico e dove gli è nata la passione per la fisica. Poi Università a Pisa e dottorato in America, fra Chicago e New York. Nel 2006, quindi, il lavoro a Ginevra dove ha fatto parte di uno dei due team che ha scoperto il bosone di Higgs, un risultato epocale a cui hanno lavorato per oltre 40 anni molte generazione di fisici.
Donatella Fioretti, invece, racconta la sua passione per la storia ma non quella dei grandi eventi ma quella dei piccoli avvenimenti che ha ricercato leggendo gli epistolari e i diari, “documenti di carattere intimo, dice, che danno la possibilità di avvicinarsi al vissuto quotidiano degli uomini, ai loro sentimenti e passioni che sono poi quelli che fanno la grande storia.”
Cittadino benemerito di Recanati oggi è anche il conte Vanni Leopardi che, accettando il premio, lo fa a nome di tutta la famiglia con cui, dice, “condivido ogni scelta. Il nome comporta grosse responsabilità e nel mondo Giacomo è così amato che nessuno mi ha mai chiuso la porta in faccia se non altro per curiosità, per conoscere e capire. Sino a 50 anni fa eravamo i custodi e i depositari di una memoria. Poi, con coraggio, avendo sotto mano carte meravigliose, ci siamo adoperati per far conoscere quello che era il rapporto vero fra il padre Monaldo e il figlio che era stato sempre inteso come carceriere e carcerato. Oggi tutti riconoscono che il padre ha dato tantissimo al figlio, tanto che gli ha permesso anche di consultare opere importanti, all’epoca all’indice, come Rousseau e Montesquieu, e altrettanto ha fatto Giacomo con il padre. Questo premio spero aiuti la società a stare insieme non per litigare ma per proporre perché se abbiamo idee sconfiggeremo qualsiasi nemico e saremo più felici come dice Giacomo.”
Infine il titolo di cittadino benemerito è stato attribuito a Elio Piccinini, una vita trascorsa tra il lavoro e il dedicarsi agli altri con l’impegno nella cooperativa “La Ragnatela”. “Non è facile raccontare, ha detto commosso Piccinini, ciò che è mi è entrato nel cuore. Premiate me ma insieme a me c’è un cda e dei soci lavoratori con i quali ho condiviso in questi anni i problemi, le difficoltà e le gioie.”
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