All'indomani della notozia da noi pubblicata sulla trasformazione della casa natale di Gigli a Castelnuovo in civile abitazione e in B&B, si registraziono le prime reazioni. Il sindaco Fiordomo dice che “in scala amplificata potremmo parlare del destino simile di palazzo Antici, un’altra nobile dimora, dove nacque la mamma di Giacomo Leopardi, passata in mano privata e per la quale per il futuro si parla di un B&B di alto livello.” Per Fiordomo Recanati ha bisogno di strutture ricettive, quindi non ci vede nulla di male in queste operazioni dei privati: “D’altra parte, aggiunge, quando c’è l’ingordigia del pubblico, che acquista di tutto e di più, poi bisogna però gestirle bene e questo non sempre è avvento.” Plaude quindi al privato che ha investito dando una dignità a quel luogo e “conoscendolo sono sicuro che ne farà un utilizzo saggio e sarà un luogo affascinante per chi vorrà, venendo a Recanati, alloggiare lì.”. E’ molto dispiaciuto, invece Enrico Fabraccio, consigliere della civica “Recanati”, residente nell’antico quartiere di
Castelnuovo, del fatto che la casa natale del tenore, proprio durante l’anno gigliano, sia stata trasformata in parte come abitazione del proprietario e in parte come B&B. “Sono tre anni, confessa, che cerco di portare questo caso sui tavoli politici senza alcun risultato. E’ chiaro che il proprietario non avendo avuto mai una proposta seria da parte del Comune abbia fatto i suoi interessi e lo ha fatto con estremo gusto e rispetto di quei luoghi.” Per lui questo fatto è l’ennesima riprova di come la figura di Gigli sia stata dimenticata negli anni e ben poco valorizzata così come il quartiere, Castelnuovo, dove la casa si trova. “Io non so, dice, quante persone hanno visitato in questi anni il Museo Gigli collocato al Teatro Persiani ma se questo, con l’aiuto della Regione, fosse stato collocato nella vecchia casa natale in un percorso turistico ideale da casa Leopardi al quartiere di Castelnuovo, quest’ultimo avrebbe vissuto una ben diversa vitalità. Castelnuovo è un quartiere che si sta spopolando, con grossi problemi di sicurezza, con un immobile del 1200 che ha il tetto sfondato, dove non c’è più un genere alimentari o una macelleria.” Pierluca Trucchia, presidente dell’associazione “Gigli”, non nasconde, anche lui, una puntina di rammarico: “ci si poteva fare un museo. Ci sono tanti artisti che vengono a Recanati che amerebbero visitare la casa natale di Gigli o, comunque, s’informano sulla dimora dove è nato. Si poteva trasformare in una casa d’epoca fine ottocento con i mobili dell’umile casa del campanaro della città.”
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