Sembra di entrare in una struttura da terzo mondo. Uno spettacolo che ha dell’incredibile quello che si presenta alla vista di chi varca l’ingresso del reparto dell’ex medicina del Santa Lucia, oggi ospedale di comunità per cure intermedie. I ricoverati sono prevalentemente persone anziane, circa una trentina, compresi quei pochi pazienti ancora rimasti provenienti dalla casa di riposo di Ussita. Poco distante, sullo stesso piano, in quello che era il vecchio reparto di chirurgia, oggi ridotto ad attività ambulatoriale, trovano ospitalità altri pazienti, pochi, provenienti dalla Rsa di San Ginesio. Le condizioni in cui sono costretti a vivere sono comuni a tutti, ad eccezione di due camerette munite di aria condizionata: sono in pieno clima africano, soffocante, micidiale per persone per lo più ultra ottantenni, molte delle quali affetti da problemi respirati e cardiaci e costretti a letto. Neppure con porte e finestre aperte i malati provano sollievo perché il sole, soprattutto nei piani alti, continua a picchiare forte, dall'alba al tramonto, surriscaldando le pareti delle stanze. Per creare un minimo di circolazione d’aria ci si arrangia con i ventilatori, spesso portati anche da casa propria perché la struttura sanitaria non ne ha a sufficienza per tutti i ricoverati. Il personale in servizio è poco, ieri mattina erano tre gli infermieri per trenta pazienti, ed è costretto a ricorrere all’aiuto dei familiari per provvedere alle necessità igieniche e alla consumazione dei pasti dei malati. Che fine hanno fatto, inoltre, i letti elettrici, pure quelli promessi per rendere più confortevole la permanenza di chi non si può muovere e che agevolerebbe il personale e i familiari nelle operazioni di assistenza? Il problema si trascina da anni e non sono valse a nulla le denunce delle organizzazioni sindacali o del tribunale del malato, che ogni tanto fanno capolino, per migliorare le condizioni di degenza degli ammalati. Che fine hanno fatto le promesse, che sono state date nel corso degli anni, da ogni direttore di turno, che il problema sarebbe stato risolto, anzi che era stato già dato mandato ai tecnici di intervenire per dare esecuzione al progetto d’installazione di un impianto di condizionamento d’aria nelle camerate e singole camerette? Buoni propositi che sono rimasti tali, senza che si siano mai visti risultati concreti. La cosa assurda è che puntualmente, ad ogni inizio di stagione estiva e con l’arrivo di giornate particolarmente calde, scatta il piano "Estate sicura” con tanto di raccomandazioni che piovono da ogni parte e numero verde a cui chiamare per avere consigli su come "affrontare al meglio le ondate di calore".
;