Forum delle associazioni familiari delle Marche: accorato appello per soluzioni alternative all’aborto chimico

La famiglie delle Marche avrebbero esultato se la Regione Marche avesse adottato provvedimenti a favore della natalità nella nostra Regione, che è una con il minor numero di bambini nati e, al contrario, con un gran numero di anziani. I nostri amministratori regionali ignorano, però, tali problematiche, e annunciano invece con grande soddisfazione il prolungamento della sperimentazione della “Ivg farmacologia”, in alternativa all’aborto chirurgico, fino al 30 settembre 2018. Con l'aborto chimico si riducono i costi legati alla ospedalizzazione, quindi tutti contenti.

E si affida l'intervento direttamente alla mano della madre che assume da sola la pillola letale, alleggerendo il lavoro e forse la coscienza di medici ed infermieri non obiettori, che ormai hanno capito che l'aborto non ha nulla a che fare con la salute della donna, se non nel senso di minacciarla. Si riducono anche i tempi, in quanto l'aborto chimico non può essere praticato oltre una certa settimana di gravidanza e quindi bisogna fare presto, non c'è tempo per troppi ragionamenti. E i noti sette giorni minimi in cui soprassedere? Forse non si può sempre rispettarli se in media, come ci informa il comunicato della Regione, passano 7-8 giorni: in media! Quindi ci chiediamo, in alcuni casi è 8 e in altri 6? Oppure 9 e 5? Qualcuno dovrebbe precisare visto che la legge parla di almeno una settimana. Ma soprattutto, i promotori di questa novità, al di là di aver o meno considerato il tasso di complicanze dell'aborto chimico rispetto a quello chirurgico, hanno pensato di consultare le donne che l'hanno affrontato o qualche psicoterapeuta che le ha avute in cura? Nella sperimentazione è stato previsto questo tipo di valutazione? E inoltre, se è una sperimentazione avviata nel 2016, perché prolungarla per così tanto tempo? Quali sono stati gli esiti della sperimentazione fino ad oggi, dove possiamo leggerli? Sarebbe interessante che il Presidente Luca Ceriscioli, che ha la delega alla salute, fornisse i dati e i numeri e soprattutto i costi in modo da confrontarli con quelli spesi per le famiglie. La lettera inviata dal Forum delle associazioni familiari delle Marche, sia al presidente della Regione che a quello del Consiglio, in cui si invitavano all’applicazione della Legge 194, che fine ha fatto?

Come Forum Marche, che riunisce 27 associazioni, rivolgiamo un accorato appello al dottor Fabrizio Volpini, presidente della IV commissione consiliare, a tutti i Consiglieri Regionali delle Marche e a chiunque può avere voce in capitolo: oltre a nuovi modi per abortire, sperimentiamo anche protocolli di valutazione delle motivazioni delle richieste di Ivg e di interventi integrati con il privato sociale che negli ultimi 40 anni ha dato prova di poter fare la differenza, e promuoviamo in maniera convinta il parto in anonimato come alternativa umana all'aborto. Perché, non dimentichiamolo mai, con l'aborto una donna non sceglie se essere madre oppure se non esserlo, ma sceglie se essere madre di un figlio vivo o essere madre di un figlio morto. Dopo non molto tempo quella madre sarà felice di aver dato alla luce suo figlio, e di averlo tenuto oppure affidato per amore ad un destino migliore.

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PIENA ADESIONE AL COMUNICATO STAMPA CON CUI IL FORUM DELLE ASSOCIAZIONI FAMILIARI DELLE MARCHE LANCIA UN ACCORATO APPELLO  PER SOLUZIONI ALTERNATIVE ALL'ABORTO CHIMICO

         Piena adesione da parte del capogruppo in Consiglio Regionale dei Popolari Marche – UDC Luca Marconi ai contenuti del comunicato stampa del Presidente del Forum famiglie Marche sui temi dell’accoglienza della vita e della corretta applicazione della legge 194/78.

         “Credo che sia giunto il tempo – dichiara Marconi – di affrontare questi argomenti senza paraocchi ideologici e pregiudizi culturali. E’ programma di questa  maggioranza regionale il sostegno alla famiglia anche come luogo di accoglienza dei nuovi nati, centro primario dell’educazione dei giovani e promotrice della cultura sociale e civile secondo i valori della Costituzione Italiana che mettono la difesa della vita e della dignità umana al primo posto.”

         Marconi annuncia quindi di aver presentato in data 10 e 12 luglio due interpellanze al Presidente Ceriscioli sui seguenti argomenti: “Iniziative che la Giunta regionale intende adottare per far fronte alla grave crisi della natalità nella nostra Regione” e “Piena applicazione della legge 194/78 'Norme per la tutela della maternità e sull'interruzione volontaria di gravidanza'”.

         “Spero che sia l’inizio – conclude Marconi – di un proficuo confronto nel quale ognuno passa dare, liberamente e in piena coscienza, un serio e costruttivo contributo per rafforzare la rete di protezione della famiglia in tutte le sue funzioni vitali.”

Ancona, lì 19 luglio 2017

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