Serpeggia malumore fra i commercianti e ristoratori recanatesi, che vendono prodotti enogastronomici del territorio, dopo aver appreso che il nuovo punto di informazione turistico, allestito dal Comune vicino casa Leopardi, si è trasformato anche in punto di degustazione e vendita degli stessi prodotti, abbinata ai vari tour turistici il cui costo è di 15 euro (8 euro per i giovani sino a 19 anni di età). Trovano l’iniziativa scorretta perché alcuni prodotti, come le bottiglie di birra, possono essere vendute già direttamente al turista che ne fa richiesta mentre il vino e i prodotti alimentari sono somministrati, per ora, con il classico aperitivo da consumare al rientro del giro turistico prescelto. Bar, ristoranti e esercizi commerciali, che vendono gli stessi prodotti, trovano la cosa scorretta perché lo Iat, invece di limitarsi ad informare sui luoghi da visitare o i prodotti tipici della zona da acquistare, li usa per farne commercio diretto e, quindi, business. E’ la stesa cooperativa Sistema Museo, che gestisce il punto di accoglienza turistica, a presentare il nuovo ufficio come “un modello innovativo perché funge da agenzia viaggi, con la fornitura di servizi di biglietteria del circuito museale di Recanati, di eventi e mobilità, di prenotazione di visite guidate, tour esperienziali e strutture ricettive.” Poi aggiunge che “nel punto vendita sono disponibili anche tipicità di artigianato e design locali, accanto a prodotti di enogastronomia come marmellate, legumi, olio, vino e birre.” Non solo, si legge nella presentazione di questo nuovo servizio turistico, lo “IAT Tipico.Tips diventa un vero e proprio spazio relax e potrà accogliere presentazioni di prodotti e degustazioni di formaggi e salumi da parte dei produttori e degli artigiani locali, con possibilità di acquisto dei prodotti stessi.”
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