Stelvio Gironella, ex consigliere comunale e provinciale, striglia le opposizioni, la maggioranza e i revisori dei conti del Comune, per come hanno gestito la transazione tra Comune e impresa edile Lorenzini. Accordo che si è concluso, denuncia Gironella, senza che ci fossero in cartella le valutazioni economiche dell’accordo, tutti gli atti che lo hanno preceduto ad iniziare dalle copie dell’accordo precedente del 2010 ed infine, come è nato il vecchio contenzioso che risale agli anni novanta. “Non può dire il vice sindaco Bravi, afferma Gironella, al consigliere che deve andarsi a prendere i documenti in Comune. Questi dovevano stare tutti in cartella. In caso contrario il punto non doveva essere neppure discusso e le opposizioni dovevano lasciare l’aula consiliare. I revisori dei conti non hanno nulla da dire?” Legata a questa transazione c’era, secondo Gironella, “tutta una serie di vicende che non è stata mai chiarita: le famose mansarde trasformate in abitazioni e quindi in cubatura, le opere di urbanizzazione acquisite senza una verifica adeguata” Nel nuovo accordo sparisce la scuola materna che la ditta edile doveva costruire nel quartiere di Fonti San Lorenzo per un costo di oltre un milione di euro. In cambio di questa rinuncia il Comune ha acquisito la cubatura che doveva essere utilizzata dalla ditta sopra il lastrico di piazza Jan Palack, sotto il traliccio della Telecom. “Non so’ li cosa ci si possa oggi costruire. Perché il Comune invece non ha ripreso la cubatura di via F.lli Farina, vicino al palazzetto?” Poi Gironella tira fuori anche il problema della presunta incompatibilità del neo consigliere del Pd Franco Frapiccini, commercialista che ha avuto rapporti con la ditta Lorenzini. “Ha partecipato alla votazione del punto in questione, quando doveva invece uscire dall’aula. Anche perché se poi al momento della votazione si astiene dimostra che c’era un rapporto con la parte interessata.” Frapiccini è preso di mira da Gironella anche per la sua recente nomina nel collegio sindacale della BCC di Recanati-Colmurano. “A me risulta che per statuto non si possono ricoprire cariche pubbliche. Quando è stato eletto non era consigliere comunale ma adesso lo è: c’è incompatibilità fra le due situazioni? Tra l’altro la BCC oggi svolge il servizio di tesoreria per il comune e ciò aggrava la situazione di incompatibilità. Per me si deve dimettere da tutti i due gli organismi. Negli ultimi 10 anni non c’è stato nessun rappresentante della BCC con cariche pubbliche.”
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